Tassa di sbarco, ecco come non pagare
VENEZIa. Affluiranno in un portale telematico accessibile direttamente dal sito web del Comune di Venezia tutte le richieste di esenzione dal pagamento del nuovo contributo di accesso alla città che Ca’ Farsetti, secondo le ultime indicazioni dovrebbe attivare da settembre.
Lo prevede una delibera di Giunta approvata in questi giorni proprio per definire i criteri e i meccanismi delle esenzioni.
Nel portale tutti gli utenti interessati potranno ottenere l’emissione di un codice di esclusione o di esenzioni dal pagamento del contributo di accesso.
Il codice dovrà essere poi utilizzato presso i singoli vettori, che si arrivi in treno, in auto o via acqua, per l’acquisto del biglietto senza l’imposizione del contributo di accesso, inserendo appunto il codice di esclusione nel programma di vendita.
Tutto ciò dovrà avvenire secondo modalità che consentano, attraverso l’interscambio dei dati, la verifica della validità del codice di esenzione da parte del Comune.
Per chi è residente o è nato nel Comune di Venezia, ci sarà anche la possibilità di esibire semplicemente il documento di identità che lo attesti, pure la carta Venezia Unica per il trasporti pubblico acqueo.
Per minimizzare l’impatto sugli utenti e sui vettori dei servizi di trasporto pubblico di linea, il Comune prevederà la possibilità per essi di sottoscrivere entro il 30 giugno una convenzione con lo stesso Comune di Venezia che regoli il raccordo con il portale comunale e preveda anche la possibilità di forme diversificate di controllo se la vendita dei titoli di viaggio avvenga attraverso canali che non consentono interscambi di dati con il portale telematico, prevedendo quindi che l’acquisto del titolo di viaggio comprensivo o meno del contributo di accesso, avvenga sotto la responsabilità esclusiva del passeggero.
La delibera fissa anche i dati necessari per ottenere l’esenzione nel lungo elenco di tipologie di possibili esenti.
I lavoratori dipendenti oltre a dati fiscali e recapiti dovranno indicare la sede, il tipo di lavori e le generalità del datore.
Imprenditori o liberi professionisti che vengono occasionalmente a Venezia, dovranno indicare giorno, motivo e durata della permanenza, oltre alle proprie generalità.
Chi viene per motivi di salute, dovrà indicare struttura, terapia e visite a cui dovrà essere sottoposto a Venezia. I componenti di una famiglia che abbia un contratto d’affitto di alloggio non turistico a Venezia, dovrà indicare tra l’altro anche dati e durata del contratto di locazione. Anche ai residenti nella Regione Veneto e nella Città Metropolitana basterà esibire invece solo la carta di identità, come per i residenti. Gli amministratori e le autorità pubbliche che vengano a Venezia per ragioni istituzionali, dovranno anch’essi presentare una tessera che attesti la carica ricoperta o agli altro documento utile a questo scopo. Anche i bambini con meno di sei anni di età dovranno esibire la carta di identità o altro documento simile che attesti appunto la loro età effettiva. Ancora da definire naturalmente come e in che modo verranno effettuati controlli per accertare il buon diritto di chi richiede l’esenzione dal pagamento del contributo di accesso, che il Comune ha fatto slittare proprio per affinarne le modalità operative. —
E.T
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