Tasi e Imu 2014, salasso da cento milioni

Venezia terza in Veneto e tra i primi 25 capoluoghi italiani per il gettito delle tasse sugli immobili. Altri 23 milioni allo Stato
I numeri delle imposte
I numeri delle imposte

VENEZIA. Nella confusione generale causata dalla rivoluzione delle tasse locali, con il passaggio dalla vecchia e dimenticata Ici alla Tasi abbinata all' Imu, che ora si paga non più per le prime ma per le seconde case, una certezza c'è e non fa sorridere. Il consultivo 2014. I contribuenti pagano sempre di più le tasse sugli immobili.

La Tasi del 2014, dicono i conti de "Il Sole 24 ore" è costata ai contribuenti italiani il 15 per cento in più dell'
Imu cancellata nel 2013, e il gettito fiscale dagli immobili è schizzato a superare i 25 miliardi di euro. Nel 2011 quando c'era l'Ici in Italia si pagavano poco meno di 10 miliardi ma il raffronto non può essere diretto visto che l'Ici interessa le prime case e le nuove tasse si occupano delle seconde e di altri immobili, come ad esempio quelli industriali che solo nella terraferma veneziana valgono qualcosa come 94 milioni di euro.

Venezia terza in Veneto. Dai conti del consultivo 2014 de "Il Sole 24 ore" sui capoluoghi di provincia italiani si nota che gli incassi più alti di Imu e Tasi nel 2014 vedono prima nella classifica la città di Padova con 141,4 milioni di euro e una tassazione procapite di 668,3 euro. Venezia è al ventitreesimo posto a livello nazionale, terza tra i capoluoghi del Veneto, con entrate per 100,9 milioni e una tassazione procapite di 373,8 euro. Fa peggio di Venezia, oltre a Padova, la città di Verona con 109,8 milioni di euro pagati per Imu e Tasi nel 2014 con un esborso per abitante di 414,9 euro. Ultima in classifica la città di Crotone con 6,8 milioni di euro e 111 euro per abitante di tasse pagate lo scorso anno.

La selva di tasse. È bene ricordare che l'imposta unica comunale (Iuc), entrata in vigore nel 2014, si compone dell'imposta municipale propria (la Imu), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (la Tasi) e che comprende per esempio l'illuminazione pubblica. Tassa, questa, a carico sia del possessore che dell'utilizzatore dell'immobile. Altra parte è la Tari con cui si pagano i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell'utilizzatore e che viene richiesta ai veneziani con le bollette di Veritas.

Cento milioni. Il dato dei poco più di cento milioni incassati da Ca' Farsetti trova conferma dai conteggi della ragioneria del Comune, che aveva già anticipato le cifre della manovra di Imu e Tasi lo scorso dicembre, alla scadenza del pagamento. Per la Tasi il Comune con l'acconto di luglio aveva incassato poltre 17,5 milioni a cui si sono aggiunti con il saldo altri 16 milioni. Per l'Imu, versamenti più importanti: acconto da 47 milioni di euro e saldo da 44 milioni. Il totale è di 124,5 milioni di euro. Ma il conto scende a poco più di 100 milioni visto che 23 milioni di euro di Imu versati dai residenti nel Comune di Venezia sono entrati direttamente nelle casse dello Stato. E quindi il calcolo effettuato da "Il Sole 24 ore" trova conferma. Dalle stime del Comune dello scorso dicembre risultava che per l'Imu circa quattromila sono stati i contribuenti che hanno pagato subito acconto e saldo in una unica soluzione, mentre 70 mila hanno versato in due soluzioni. Quasi 139 mila invece i contribuenti interessati dalla Tasi. Gli incrementi. La Cgia di Mestre aveva calcolato, tra 2011 e 2014, incrementi del 236 per cento della tassazione sulle seconde case locate a canone concordato; più 150 per cento per le seconde case affittate a canone libero; più 140 per cento per negozi e botteghe; più 95 per cento per i capannoni industriali.

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