Tari, si profila l’accordo tra enti e concessionari
SOTTOMARINA. Accordo in vista tra concessionari, Comune e Veritas per chiudere i contenziosi aperti da anni sulla tassa rifiuti (Tari). Comune e Veritas si sono impegnati a modificare il regolamento per accogliere alcune delle contestazioni sollevate dagli insolventi che dal canto loro si sono resi disponibili a ritirare i ricorsi e pagare quantomeno la quota fissa, legata a costi di pulizia generali che non hanno nulla a che vedere con le singole attività. In ballo c’è un buco da 10 milioni di euro, accumulato negli anni, che il Comune non riesce più a sopportare e che non può continuare a essere spalmato tra gli utenti che pagano, che hanno subìto da aprile 2016 un aumento del 10.3% in bolletta per coprire la parte mancante.
L’incontro decisivo si è tenuto venerdì. «La situazione ha raggiunto un livello insostenibile», spiega l’assessore al Bilancio Daniele Stecco, «oggi abbiamo l’obbligo comune di porre fine a questa vicenda e, dopo oltre un anno di continui confronti con le associazioni e parallelamente con Veritas, ho organizzato un incontro congiunto perché ritengo che i tempi siano maturi e si possa finalmente arrivare a una soluzione concreta e condivisa».
I punti in discussione erano più d’uno: le insolvenze, la necessità anche per chi si è affidato a un’altra ditta per il servizio in spiaggia di pagare la quota fissa, le modifiche al regolamento per alleggerire il peso della Tari per i concessionari, lo sblocco dei conti correnti pignorati alle aziende insolventi. «Il regolamento verrà rivisto», spiega Stecco, «gli sconti per la stagionalità passeranno dal 20 al 30% e sarà eliminata la percentuale massima di quota variabile nel caso di ente gestore diverso da Veritas, verificando i formulari consegnati dalle aziende. Con queste modifiche le imprese si sono impegnate a ritirare i ricorsi e a iniziare a pagare la parte fissa permettendoci di ridurre il fondo di crediti di dubbia esigibilità che ogni anno dobbiamo inserire in bilancio».
La strada della “riconciliazione” sembra segnata, ma le categorie attendono comunque il passaggio del regolamento in consiglio comunale prima di abbassare l’attenzione. «Se sempre più aziende del comparto balneare non si servono di Veritas», sottolinea Giorgio Bellemo di Ascot, «sta a dimostrare quanto sia insostenibile il tributo. Il ragionamento è ancora in fieri: saremo più tranquilli quando il Consiglio approverà il nuovo regolamento e quando, a fronte dei successivi incontri per trovare la quadra sui pregressi, effettivamente si chiuderà la vertenza». «Il confronto ha ulteriormente evidenziato che la tariffa è troppo alta per essere sostenuta», sottolinea anche Fabrizio Boscolo, di Gebis.
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