Tari, Dolfin: «In lista alcuni incandidabili»

CHIOGGIA. Sospetto di incandidabilità per alcuni imprenditori in corsa per le prossime elezioni. Lo lancia la Lega tornando sull’annosa vicenda della tassa sui rifiuti, la Tari, aumentata di recente...
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CHIOGGIA. Sospetto di incandidabilità per alcuni imprenditori in corsa per le prossime elezioni. Lo lancia la Lega tornando sull’annosa vicenda della tassa sui rifiuti, la Tari, aumentata di recente del 10.3% a causa di una decina di concessionari demaniali che hanno presentato ricorso contestando la modalità di applicazione.

Il consigliere della Lega Marco Dolfin sostiene che non sia regolare che si candidi chi ha un contenzioso aperto nei confronti del Comune e chiede delle verifiche sulla piena legittimità. Alla commissione elettorale è già stata inoltrata una segnalazione su questo. «Al di là di tutte le valutazioni sulla decisione di questi concessionari di non pagare una tassa», sostiene Dolfin, «mi domando se, visto che alcuni di questi imprenditori turistici debitori nei confronti del Comune si sono candidati in una lista civica, ci sia la piena legittimità. Se fossero eletti avrebbero un contenzioso aperto con l’amministrazione che si accingono a governare. E’ normale? Secondo me, e molti altri, no. Oltre a ritenerli formalmente non candidabili credo ci sia anche un discorso di opportunità morale nel farlo». Tirati in ballo i candidati della lista Chioggiaviva, che comprende anche operatori balneari, rispondono addossando al sindaco uscente tutte le colpe. «Le tariffe della Tari di Chioggia sono tra le più alte», spiegano, «la giunta Casson non ha fatto nulla per risolvere i problemi, non si è mai seduta attorno a un tavolo. Il ricorso nei confronti di Veritas è stata solo l’ultima e più eclatante delle iniziative per parlare con un sindaco assente, sordo, incapace di fare gli interessi della città e delle imprese. Esistono soluzioni che fanno risparmiare fino al 50%, come possono provare le aziende che hanno deciso di rivolgersi a altro gestore». (e.b.a.)

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