Tares, rinvio al 28 febbraio per cinquemila riconteggi
La Tares, il tributo comunale sui rifiuti e i servizi, continua a tenere banco anche se con il 2014, dopo appena un anno di validità, sarà sostituito da altri tributi, la Tari e la Tasi, l’ex Imu. La scadenza per il pagamento della quota relativa ai rifiuti della Tares è scaduta lo scorso 31 dicembre, mentre la maggiorazione da pagare allo Stato per i servizi indivisibili è stata prorogata al prossimo 24 gennaio. Ieri la giunta comunale, con una delibera, ha deciso di rinviare il termine di pagamento della quota dei rifiuti al prossimo 28 febbraio 2014. Questo perché, spiega Maurizio Calligaro, nominato funzionario responsabile del tributo, ci sono stati circa 5 mila avvisi che o sono arrivati tardi a ridosso della scadenza del 31 dicembre o che sono stati soggetti a nuovi calcoli e verifiche per errori o mancate spiegazioni relative in particolare a detrazioni, riduzioni dell’imposta o modifiche alle quote di superficie ( di 2 metri oggi) da non conteggiare. Un problema che ha interessato tutto il Comune, dalle seconde case al Lido alle attività di artigiani della terraferma e ha, quindi, spinto la giunta Orsoni, nella seduta di ieri, ad approvare una delibera “fuori sacco”, ovvero non iscritta all’ordine del giorno, visto che nel regolamento era previsto un rinvio del pagamento di acconti o saldi in caso di difficoltà nelle spedizioni dei bollettini di pagamento ai cittadini. «La delibera che rinvia al 28 febbraio 2014 interessa quei cittadini che hanno avuto la necessità di andare a riverificare i conteggi della parte relativa ai rifiuti e che quindi con il ritardo causato dai conteggi rischiavano delle sanzioni. Gli altri, che hanno invece regolarmente pagato entro il 31 dicembre, non sono ovviamente interessati», spiega ancora Calligaro.
Resta fissato invece al 24 gennaio, ultima data dopo lo spostamento di quella inizialmente fissata al 16 gennaio, il pagamento presso uffici postali e banche del modello F24 relativo alle maggiorazioni per i servizi indivisibili.
E ora, spiega Calligaro, si apre l’attesa sul futuro, condizionato dal caos delle nuove imposte previste dal governo Letta che continuano a creare confusione tra i cittadini.
Perché la Tares che tanto ha preoccupato i cittadini, dopo un anno di confusione e pagamenti ora va in pensione, sostituita dalla Tari per la parte dei rifiuti e dalla Tasi, ovvero l’ex Imu che, stando alle ultime informazioni dal governo, dovrebbe prevedere il pagamento in quote differenziate dei proprietari di abitazione e pure degli inquilini, con quote fissate da delibere comunali. «Servirebbe un database con l’incrocio dei dati tra quelli in possesso di Veritas e quelli dell’amministrazione. Ma vedremo cosa succederà», ammette il funzionario.
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