Tappeti tra le calli e sui ponti: «Perché Venezia va rispettata»
VENEZIA. Lunghi tappeti blu, rossi, verdi, oro. Il cammino dei turisti veneziani ha trovato degli insoliti «ostacoli» sui ponti che da Campo San Barnaba portano alle Zattere. In molti si sono chiesti chi li avesse creati e perché fossero lì. La pittrice Luana Segato, in arte Luse, ha ideato una performance per “testare” la reazione dei veneziani di fronte alla creatività. In poche righe, su un volantino, il tema della sua installazione: «Qualcuno ti invita a camminare sull’arte, a calpestare una lunga dipinta a mano. E tu cosa fai? Cammini su questo tappeto o ti fermi a guardarlo? Lo sporchi con le tue scarpe o lo sfiori soltanto?».
Dopo la provocazione, l’invito a rispettare la città: «Venezia è un patrimonio comune. Quando cammini per le sue calli, a ogni passo, calpesti arte, storia e vita. Venezia è una città da rispettare. Non sporcarla, non danneggiarla, non rovinarla. Trattala con rispetto, amala profondamente. Stupisciti di fronte al suo incanto, così come ti stupisci di fronte a questo ponte vestito». La reazione dei turisti è stata interessante: quasi tutti hanno “schivato” i tappeti per paura di rovinarli, ma più di qualcuno li ha calpestati senza battere ciglio.
Luse è una pittrice “spazialista” e lavora nel suo atelier in Calle Lunga San Barnaba, dove dipinge olio su tela ispirandosi a Venezia e ai suoi palazzi. Le opere di Luana Segato sono conosciute per la sua tecnica di strappare e lacerare le tele per poi ricucirle e usarle come base per i dipinti. È probabile che le lunghe corsie dipinte per la performance di ieri, un collage di brandelli recuperati e cuciti insieme, vengano riutilizzate per realizzare borse e accessori. «Ho pensato a questa performance – spiega l’artista - per far riflettere i veneziani sul degrado e l’indifferenza che regna in questa città».
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