Tanti metri cubi ma c’è il marchio doc sulla sostenibilità
Più di cinque ettari di terreni prossimi alla laguna sud di superficie occupata e ben 500 mila metri cubi di costruito a ridosso della statale Romea in un’area territoriale, come quella di Marghera, già intensamente occupata da grandi centri commerciali, aree residenziali, capannoni e sedi di imprese che gravitano attorno al polo industriale di Porto Marghera e una rete di strade già molto trafficate e inquinate.
L’impatto paesaggistico e ambientale della “Nave de vero” (inaugurazione giovedì 17), in questo conteso territoriale e in piena crisi dei consumi per la crisi economica, non è cosa da poco e preoccupa più di qualcuno. In compenso il gruppo olandese Còrio che l’ha fatto costruire e lo gestirà, ha voluto usare il meglio delle biotecnologie edilizie e l’energia solare, per ridurre al massimo l’impatto ambientale della grande costruzione in cemento, acciaio e vetro, sia in fase di costruzione che durante l’apertura al pubblico. Il tutto è comprovato dalla certificazione ambientale inglese Breeam, il primo e più diffuso protocollo di valutazione ambientale al mondo in ambito edilizio. Le categorie ambientali sulla base delle quali viene concessa o meno la rinomata certificazione Breeam, rilasciata da una società no-profit, riguardano la gestione del progetto, l’efficienza energetica, l’utilizzo dell’acqua, il riciclo dei rifiuti, materiali e mezzi di trasporti usati e l’inquinamento atmosferico prodotto nella fase di costruzione e di esercizio.
Il centro commerciale “ Nave de vero” - iniziato da Blo srl per conto di Còrio e progettato da Design International e Tecnostudio - fino ad un anno fa si chiamava Romea come la strada statale che lo fronteggia. Poi, visto che il profilo dell’edificio somiglia ad una grande nave dal cui fianco emerge un vascello in vetro e acciaio.
La struttura del centro commerciale, sovrastata da una cupola in vetro e affacciato su una grande piazz e la strada Romea dove è stata costruita una rotonda, si sviluppa su tre piani: seminterrato con parcheggi, due piani per le attività commerciali. Poi c’è la copertura con quattro pannelli fotovoltaici simili a delle grandi vele. Sono state pure realizzate una ventilazione meccanica controllata, con recuperatore di calore ad elevato rendimento, e una vasca per il recupero dell’acqua piovana che sarà utilizzata nei wc delle toilette. Le pavimentazioni sono inoltre capaci di abbattere le emissioni nocive nell’aria».
Tecnostudio di Mestrino (Padova) si è affidato a Manens Tifs ingegneria - che ha sedi a Padova e Verona - la quale ha seguito il progetto, l’impiantistica di tutto il progetto, l’efficienza energetica e la consulenza acustica, con l’obbiettivo di ottenere la certificazione Breeam, riconosciuta a livello internazionale, che stabilisce lo standard edilizio di maggior qualità per valutare la performance ambientale degli edifici, sia in fase di costruzione sia rispetto al funzionamento quotidiano e all'impatto sull'ambiente.
«Abbiamo ottenuto la certificazione Breeam già in fase di progettazione della Nave de vero», spiega l’ingegnere Fabio Viero di Manens Tifs. «Le verifiche sulla sostenibilità di quest’opera sono state fatte sulla base di 65 schede di valutazione che assegnano all’edificio la valutazione Very Good, in una scala di classificazione di sostenibilità energetica e ambientale che comprende cinque livelli: Pass, Good, Very Good, Excellent e il quinto livello, di massima sostenibilità, l’Outstanding. La Nave de vero garantirà la riduzione del 60% dei consumi elettrici, l’aumento dell’utilizzo del 20% della luce solare e il risparmio del 20% dei consumi d’acqua».
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