Tanti in visita alla famiglia «Il suo sogno era suonare»

Le parole del fratello più grande Alessandro che fa da scudo ai genitori affranti Emozione al supermercato Maxì dove la giovane vittima faceva il magazziniere

SOTTOMARINA. «Andrea voleva diventare un grande musicista: questo era il suo sogno». Sulla porta dell'appartamento in via Colombo, Alessandro, il fratello più grande di Andrea Boscolo Palo, fa quasi da scudo. Dietro di lui si muovono parenti e amici che sono venuti a portare le condoglianze ai genitori, Sergio e Maria, ma nessuno ha voglia di parlare. Anche Alessandro ha le parole contate: lui e tutti gli altri stanno ancora cercando di capire appieno, di accettare, quello che è accaduto. Solo il giorno prima Andrea aveva passato una giornata di vita “normale”, tra lavoro e amici, ma sempre con quel sorriso e quell'allegria che gli venivano naturali.

«Era il più simpatico e il più gentile dei colleghi» racconta una cassiera del supermercato Maxì di via Marco Polo, dove Andrea faceva il magazziniere da quasi quattro anni «col suo modo di fare ci portava l'allegria a tutti. Ieri (sabato, ndr) ha fatto il turno della mattina, dalle sette e mezza alle due del pomeriggio, ed era come sempre, allegro e scherzoso». «Faceva le imitazioni di noi» racconta un'altra commessa «e anche di qualche cliente. Ci faceva morire dal ridere», ma il suo non era un umorismo “cattivo”, solo spontaneo. Del resto «con i clienti era gentilissimo» dicono le colleghe e lo conferma anche un cliente in prima persona. «Ho saputo cosa è accaduto. Mi dispiace tanto, era così educato e cortese» conferma. Le colleghe di lavoro lo hanno saputo all'apertura del supermercato, alle sette e mezza, mentre preparavano gli scaffali e i banchi di vendita, con un'occhiata a facebook, sul telefonino, per salutare gli amici. «Quasi non ci credevamo» dicono «poi, vedendo tutti i messaggi, abbiamo capito che era vero». La sua popolarità, oltre che alla simpatia, Andrea la doveva anche al suo “hobby” di musicista, un ruolo in cui aveva messo tutti i suoi sogni di gloria, come aveva ricordato il fratello. «Era il chitarrista della band della nostra città» diceva con convinzione un giovane, contemplando il guard rail spaccato sul luogo dell'incidente «lo conoscevamo tutti». Il gruppo, «John see a day», aveva ottenuto, due o tre anni fa, un grande successo con «Giovanelo el capo del batelo» un rock-rap in dialetto chioggiotto. In questo brano Andrea non c'era perché non faceva ancora parte della band. Ma nel successivo singolo dal titolo «Te speto fuora», uscito anche in video su You Tube e che ha totalizzato più di 100mila contatti, Andrea aveva una parte da protagonista in duetto col leader del gruppo. Solo una settimana fa era uscito anche un altro video, Milfs, i cui 10mila contatti danno una ulteriore misura della popolarità di questo gruppo e del suo chitarrista, anche fuori Chioggia. Lui, però, non si montava la testa. Anzi, uno dei suoi passatempi era ascoltare i concerti delle altre band. L'altra sera era andato a farsi una pizza con l'amico Alessandro, in un locale vicino a casa. Poi, insieme, erano andati a Piove. Ma uno solo di loro è ritornato.

Diego Degan

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