Tanti fusti con le scritte della Us Navy

Contenitori riconducibili all’incrociatore americano che ha lanciato 57 missili Tomahawk sulla Siria

MIRA. Sono circa 150 i fusti sospetti in un’area di smaltimento rifiuti di Motta di Livenza caricati nel rimorchio del camion fermato dalla polizia locale di Mira. Tanti recavano la dicitura “Uss Porter”, che è il nome dell’incrociatore lanciamissili balistici della Marina americana famoso per aver lanciato 59 missili Tomahawk contro la base aerea di Shayrat, nella zona di Homs, in Siria nell’aprile dell’anno scorso.

Lo stato dei fusti sequestrati della polizia locale comunque non rispettava in alcun modo la legge. La provenienza del materiale, cioè la sua origine è così del tutto sconosciuta. Quello che appare chiaro è che non si tratta, anche da un primo esame fatto dai vigili del fuoco, di materiali provenienti da scarti di lavorazione. Si tratta invece di prodotti primari (acidi, solventi, materiale chimico) stoccati non si sa da chi in Sicilia, e diretti nel Trevigiano per lo smaltimento, senza alcuna autorizzazione. Alcuni dei fusti erano deteriorati.

Non è la prima volta che la polizia locale di Mira, specializzata da anni nei controlli ai mezzi pesanti, compie controlli che portano a scoperte inattese. Lo scorso novembre infatti gli agenti miresi hanno scoperto un furgoncino con contenitori di materiale radioattivo. A quel punto, preoccupati, hanno chiamato immediatamente gli specialisti e si sono allontanati dal furgone.

Sul posto è dovuto intervenire anche quella volta il nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco di Mestre, ossia la squadra che entra in azione in caso di rischi nucleari, biologici, chimici o radioattivi. I pompieri sono giunti sul posto per accertare l’effettiva radioattività della sostanza appurata, ed è scattato il controllo documentale delle scorie. Si scoprì così che si trattava di materiale radioattivo utilizzato per esami medici.

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