Tangentopoli veneziana, capitolo secondo Arrestati altri tre dipendenti di Ca' Farsetti
La Guardia di Finanza esegue tre ordini di custodia cautelare per ipotesi di corruzione e concussione nei confronti di tre dipendenti del Comune di Venezia. Tredici le persone coinvolte nell'indagine
VENEZIA.
Tre dipendenti del Comune di Venezia sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza lagunare nell'ambito di un'inchiesta relativa a corruzione. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti all'alba in un blitz a cui hanno partecipato 50 finanzieri del comando provinciale di Venezia. Le accuse, secondo quanto si è appreso, sono di corruzione e di concussione.
L'operazione di oggi è il seguito delle indagini che hanno portato già all'arresto di due funzionari del settore dell'edilizia privata del Comune di Venezia, di altri due funzionari della Commissione di Salvaguardia Lagunare e di due vigili urbani e di un professionista.
Complessivamente le persone coinvolte sono 13. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa prevista alle 11 nella "Cittadella della Giustizia" a Venezia, presente il procuratore capo della Repubblica.
I provvedimenti hanno riguardato due funzionari del catasto e un dipendente comunale. ''Le indagini proseguiranno e - ha detto il procuratore di Venezia Luigi Delpino - cercheremo, nel limite del possibile, di scoprire tutto quello che c'era dietro questa organizzazione". Per il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Mastelloni, l'inchiesta ''ha violato una certa burocrazia infetta che, con gli illeciti consumati, ha danneggiato gravemente il patrimonio culturale di Venezia''.
L'indagine promette in futuro ulteriori sviluppi oltre a quello odierno che segue i 7 arresti avvenuti nei mesi scorsi (16 complessivamente gli indagati) ed è stato originato dalla scoperta di un libro mastro in cui il principale indagato, il geometra Antonio Bertoncello, aveva trascritto le pratiche seguite (oltre 600), chi le aveva promosse e la cifra pagata per il 'favore', annotandone il nome del destinatario. Le somme variavano da 20 a 2500 euro, il 10% di quello che realmente si faceva dare Bertoncello dai clienti. E' stata una pratica sistematica, secondo gli investigatori, iniziata nel 2003 e che avrebbe assicurato al geometra oltre due milioni di euro.
Le tangenti riguardavano l'edilizia privata e quasi totalmente riferita al centro storico di Venezia. I nuovi arrestati sarebbero stati compiacenti, destinatari delle indebite dazioni del Bertoncello finalizzate a 'velocizzare' l'istruttoria delle pratiche edilizie di sua competenza, ottenendo comunque in tempi insolitamente rapidi la definizione delle stesse. In quest'ultimo filone d'indagine sono coinvolti anche due imprenditori veneziani ed altri due funzionari dell'Edilizia Privata del Comune della città lagunare. In particolare è emerso che i due funzionari del Catasto dietro compenso procuravano illecitamente al Bertoncello planimetrie catastali realizzate tra le due guerre mondiali che il professionista provvedeva a modificare secondo le proprie necessità (cancellando le parti in china con una lametta da barba), presentando successivamente agli uffici del Comune di Venezia progetti elaborati ad arte sulla base di situazioni immobiliari non rispondenti alla realtà. Per tale vicenda sono inoltre indagate altre 4 persone, clienti del geometra, oltre ad un altro vigile, ora in pensione, per il quale si configura invece l'ipotesi di concussione.
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