Tangenti Mose, sequestrato iRock, yacht di Agostinone

Si trovava nei cantieri di La Spezia mentre il suo proprietario, indagato, è latitante. Il valore della barca è di 3 mln. Dotato di telefono satellitare, doveva diventare la sua “casa viaggiante”

VENEZIA. Queste sono le immagini dello Yacht “iRock”, sequestrato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia venerdì scorso (20 giugno 2014) a La Spezia nei cantieri navali Baglietto (totalmente estranei ai fatti), nell'ambito dell'operazione Antenora (indagine Mose). Questo yacht appartiene alla "primula rossa" dei commercialisti dell'indagine, Andrea Agostinone, nei cui confronti è stato

spiccato un mandato di cattura internazionale ed è braccato dalle polizie di mezzo mondo.

Agostinone è il commercialista cui si è rivolta la Coedmar dei fratelli Boscolo Contadin (Gianfranco, Dante e Albino) di Chioggia per creare un castello di società schermo attraverso cui far transitare fittiziamente le transazioni di sasso da annegamento per la costruzione del Mose e generare quindi fondi neri all'estero, da utilizzare poi per gli appetiti di Mazzacurati. Il sistema societario di Agostinone è stato poi "esportato" anche alla Mantovani.

Il valore commerciale dello yacht è di tre milioni di euro. Nominalmente loyacht non è intestato ad Agostinone e batte bandiera maltese, tuttavia Agostinone prima del fatidico 4 giugno (data in cui si trovava all'estero e non è stato arrestato) è stato visto spessissimo in cantiere a La Spezia per curare sin nei minimi dettagli la costruzione dell'imbarcazione.

Dotata di telefono satellitare, pare che dovesse diventare la "casa galleggiante" del commercialista, che voleva farne il suo domicilio.

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