Tangenti Mose, parla Galan: «Su di me falsità e infamie»

PADOVA. "Non ho preso tangenti, non esiste una sola prova che io l'abbia fatto". E ancora: "Qualcuno si è preso i soldi, ma non io". E' stata la giornata di Giancarlo Galan che oggi ha presentato il suo memoriale difensivo alla giunta delle autorizzazioni, che mercoledì dovrà sentirlo in relazione alla richiesta di arresto che viene dalla Procura di Venezia per l'inchiesta sul Mose. Dopo venti giorni di silenzio, Galan ha tenuto una conferenza stampa alla Camera: "Contro di me solo fesserie". Nessun "fumus persecutionis" da parte dei giudici ma un'inchiesta condotta male dalla Finanza. E in serata confida ad Antenna Tre: "Sì, ho paura di finire in carcere".
Il video con la difesa di Galan. Ecco il video con alcuni passaggi della conferenza stampa di Giancarlo Galan alla Camera dei deputati
Ore 12,48 "La Finanza ha fatto un lavoro scadente"
Ore 12,46 "Non mi sento perseguito dai magistrati. Ritengo che siano stati indotti in errore da un falso quadro come è stato loro prospettato dalla Guardia di finanza"
Ore 12,31 "Voglio sperare che i colleghi della giunta si leggano bene le carte"
Ore 12,30 "Se fossi stato un giudice e mi fossero state presentate queste carte della Finanza sarei stato convinto di trovarmi di fronte a un quadro gravissimo. Non ce l'ho con il giudice, ce l'ho solo perché non mi hanno voluto ascoltare"
Ore 12,29 La memoria di Galan contiene 500 pagine
Ore 12,26 "I lavori del Mose devono assolutamente andare avanti".
Ore 12,25 "Consideravo l'ingegner Mazzacurati come un mito, come l'ing. Negrelli del canale di Suez. Ma in 160 mila pagine non c'è nemmeno uno che dica ceh mi ha dato un euro".
Ore 12,24 "Io mi sono fatto un'idea: qualcuno quei soldi se li è presi"
Ore 12,19 "Il Mose è un'opera statale. Avrei preso 900 mila euro per il rilascio del parere della commissione di salvaguardia nel 2002 e mi avrebbero dato i soldi nel 2006. Ora lei ha mai visto una tangente pagata quattro anni dopo? E poi io sono un grande sostenitore del Mose. Sono convinto che sia l'opera di ingegneria idraulica più avanzata della storia dell'umanità".
Ore 12,17 "Tutto il mio patrimonio è custodito in Italia e regolarmente dichiarato al fisco"
Ore 12,12 "Nel memoriale c'è un capitolo dedicato alla Minutillo, con omissis. Perché ne voglio parlare con i magistrati. Io la assunsi dopo che era stata licenziata dall'onorevole Paolo Scarpa Bonazza Buora. Efficiente, gran lavoratrice, riuscì a farsi assumere. Dico solo che la mandai via per l'antipatia che aveva con mia moglie ma la verità è che era antipatica a tutti. Nessuno la sopportava. Avevo la segretaria più lussuosamente vestita dell'emisfero boreale. Il giorno in cui la vidi vestita con un cappotto di Chanel da 16 mila euro eh per la Madonna qualche dubbio mi è venuto. Vedo che dopo tutto quello che ha fatto ha ottenuto un patteggiamento di un anno e 4 mesi e ora si fa fotografare sulla tolda di una nave"
Ore 12,11 Galan enumera le sue società e non finisce più, si fa fatica persino a stargli dietro
Ore 12,07 "Possiedo il 50% della Margherita con mia moglie. Questa società possiede partecipazioni in altre società, fra cui una nel biogas. Poi c'è un'azienda agricola nell'Appennino tosco-emiliano. Poi c'è Amigdala di mia moglie che fa partire start up. Infine Energia Green Power. Poi ci sono le mie, fra cui una nel campo della sanità che per statuto può operare solo all'estero e in particolare in Cina".
Ore 12,06 Si è conclusa la prima parte della conferenza stampa di Galan. Ora le domande dei giornalisti
Ore 12,05 "Mia moglie non faceva la cubista. Non ne ha neanche il fisico, anche se è una bellissima donna e le voglio bene"
Ore 12,04 "I quattro giardinieri sono quattro pensionati della regione Veneto"
Ore 12,02 "Il conto corrente a San Marino: è vero. Io siglai il primo accordo fra una regione e uno stato estero. In seguito a questo aprii un conto corrente nell'estate 2004. Nel gennaio del 2005 ve ngono versati 55 mila euro. la firma è falsa. Ed è attestata da due perizie. Successivamente vengono prelevati i soldi"
Ore 12,01 "Non ho mai avuto interessi nel gas in Indonesia"
Ore 12 "Dieci barche? No, solo due. Una del 1993 di 7 metri e 40 e un'altra sempre da pesca di 8 metri e 40 del 2001. La Finanza mi attribuisce una barca a vela a Venezia. Non so di chi sia"
Ore 11,58 "Le mie auto sono una Q7 acquistata con 330 mila euro. Un'auto storica regalata. Una Land Rover del 1999. Una Mini Morris del 1976 regalo di Nicolò Ghedini al matrimonio. Valore stimato dalla Guardia di finanza 31 mila euro"
Ore 11,57 "Mi sono stati contestati 18 conti correnti che non sapevo neppure di avere"
Ore 11,55 "Ho speso 400 mln nella parte centrale e 300 mila per la barchessa. Settecentomila in tutto. I lavori contrariamente a quello che dice Baita sono finiti nel 2007 e non nel 2011. Nel 2009 al mio matrimonio Silvio Berlusconi ci ha dormito nella barchessa"
Ore 11,48 "Ho guadagnato 660 milioni di lire nel 1993 e 94. Sono stato liquidato da Publitalia con 700 mila che ho investito in azioni Antonveneta a 1 mld e 100 milioni
Ore 11,46 "Non sono nato in politica, guadagnavo molto anche prima. Dal 1987 (primo stipendio) al 1999 ho avuto entrate pari a 1,326.017 euro"
Ore 11,45 "Ho un attivo di 702 mila euro, non il passivo che mi si imputa"
Ore 11,44 Galan: "Sono state dette colossali fesserie sulla mia condizione patrimoniale. Non esiste una prova, neppure una, che io abbia ricevuto questi soldi"
Ore 11,42 Galan: Finalmente! Volevo essere sentito dai magistrati ma non me ne hanno dato l'opportunità. Sono state scritte le peggiori infamie su di me. Sono stato investito da un ciclone di accuse che non sono vere".
Ore 11,40 Galan si presenta in aula alla Camera. Sta per avere inizio la conferenza stampa
Giancarlo Galan, ultimi ritocchi per la conferenza stampa #tangentimose pic.twitter.com/HS4JhvGmAt
— daniele ferrazza (@dferrazza) 23 Giugno 2014
La linea difensiva. L’accusa dei magistrati veneziani è quella di aver intascato somme non dichiarate per almeno quattro milioni di euro e di mantenere un tenore di vita molto al di sopra delle proprie entrate. La linea difensiva di Galan è netta: «Non ho preso una lira di tangenti, il mio tenore di vita è ampiamente sostenibile con i miei redditi». Tutta la memoria ruota attorno alla tesi di dimostrare «l’evidenza di un «fumus persecutionis» nei confronti dell’ex ministro. A sostegno di questa tesi, Galan porterà la ricostruzione - compiuta con l’aiuto di un commercialista - di tutti i suoi investimenti degli ultimi dieci anni: la villa a Cinto Euganeo, la casa a Rovigno, le barche (due e non tre come indicato dalla Procura di Venezia). Tutti beni acquistati grazie alla corposa liquidazione da direttore generale di Publitalia, all’indennità da presidente di Regione – percepita tra il 1995 e il 2010 - e da un profittevole investimento nelle azioni di Veneto Banca, acquistate a un prezzo molto basso e cresciute nel corso degli anni.
Sin qui Galan, che dopo aver ricevuto il no della Procura ad essere ascoltato (può depositare una memoria scritta in cancelleria, hanno mandato a dire i magistrati veneziani) ha deciso di allegare alla memoria per i colleghi deputati anche una seconda memoria, molto più corposa, nella quale smonta punto su punto la ricostruzione e l’interpretazione dei magistrati nell’inchiesta che ha portato in carcere mezzo Veneto. La memoria inizialmente predisposta per la Procura è allegata alla lettera rivolta al presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere. La commissione della Camera, che deve decidere entro il mese di luglio sulla richiesta di arresto per Galan, sentirà lo stesso nella mattinata di mercoledì. Risponderà alle domande dei colleghi sottolineando soprattutto la «persecuzione» in atto dimostrata dal teorema della magistratura rispetto al cosiddetto «sistema Galan».
La giunta della Camera. Alla Giunta per le autorizzazioni della Camera sono state depositate nei giorni scorsi in tutto circa 200mila pagine, tra ordinanza del pm e informative delle forza dell’ordine. Un lavoro immane cui i deputati devono dare risposta entro poche settimane. Nelle pagine della memoria di Giancarlo Galan è allegata anche un’intervista del marzo 2013 al nostro giornale nella quale l’ex ministro si difende punto su punto dalle accuse sull’esistenza di un «sistema» di imprese e faccendieri legati alla sua persona. Galan sostiene inoltre che la sua ex segretaria Claudia Minutillo, tra i grandi accusatori, avrebbe visibilmente falsificato la sua firma nelle distinte di deposito di alcuni conti correnti conto corrente presso S.M. International Bank Spa di San Marino. «La signora Minutillo non lavora più per me dal 2005» ha dichiarato più volte Galan, sottolineando che era venuto meno il rapporto di fiducia presistente.
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