Marghera: sgomberata e chiusa la “tana del buco” del cimitero

Intervento della polizia locale veneziana nell’ambito del progetto Oculus. All’interno dello stabile in disuso di via delle Querce sono stati trovati bivacchi e numerose siringhe usate. Eliminata anche la fitta siepe che offriva riparo a tossicodipendenti e abusivi.

Giacomo Costa
Le operazioni di sfalcio della siepe (foto Pòrcile)
Le operazioni di sfalcio della siepe (foto Pòrcile)

Dell’esistenza di quella casa, abbandonata da anni, ormai sapevano solo i residenti di via delle Querce, i tanti visitatori del cimitero di Marghera difficilmente intuivano che dietro quella siepe alta e fitta si nascondesse una villetta in disuso. La conoscevano però i tossicodipendenti della zona, che l’avevano eletta a “tana del buco”, tante erano le siringhe usate ammassate ad ogni angolo di muro. Lunedì 20 gennaio la polizia locale ha messo la parola fine a tutto: gli agenti sono arrivati accompagnati dagli operatori di Veritas e, oltre a sgomberare gli interni, hanno anche fatto in modo che non fosse più possibile nascondersi dietro una barriera di rovi.

A far riaffiorare lo stabile anonimato dall’ombra, all’inizio di gennaio, era stato un episodio di cronaca: sull’asfalto di via delle Querce, nel parcheggio del cimitero, erano state infatti trovate ampie e numerose macchie di sangue, a pochi metri di distanza da uno dei due varchi nella siepe che permettevano di raggiungere la casa abbandonata (l’altro, sul lato opposto, dava sui campi). Inevitabile, a quel punto, ipotizzare che quelle tracce fossero state causate da uno scontro tra sbandati, magari iniziato proprio al riparo della vegetazione. Eppure qualcosa non sembrava coincidere: il ferito, soccorso dal 118, è stato raccolto in viale Vespucci, a Mestre, molto lontano dal luogo dell’accoltellamento. Nei giorni successivi si è capito che, evidentemente, quel regolamento di conti era stato consumato vicino al cimitero proprio perché lontano da occhi indiscreti, ma era iniziato altrove e finito poi con una corsa in auto per abbandonare il ferito dove un’ambulanza potesse raccoglierlo.

L’ispezione di lunedì della polizia locale nella casa abbandonata ha scoperto due bivacchi, che però non sembravano essere sfruttati da diverso tempo; il personale di Veritas ha poi avviato i lavori per lo sfalcio dell'erba, la rimozione dei rifiuti, il ripristino della recinzione abbattuta e la chiusura degli accessi divelti, interventi che continuano anche a distanza di 24 ore. Il sopralluogo non ha comunque permesso di intercettare nessuno all’interno. Gli agenti della Locale si sono poi spostati in via Pasini, sempre a Marghera, per sgomberare un immobile in cui alcuni sbandati si erano introdotti dopo aver forzato una finestra.

"La riqualificazione e la sicurezza del territorio sono da sempre gli obiettivi che persegue l'amministrazione del sindaco Luigi Brugnaro - ha commentato l'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce - Il progetto Oculus è l'esempio concreto dell'impegno che la polizia locale in collaborazione con gli operatori del pronto intervento Sociale dell'area Coesione sociale stanno portando avanti per ripristinare la legalità in aree abbandonate in attesa di riqualificazione. Inoltre, grazie agli interventi di Veritas andiamo a risanare luoghi che necessitano di pulizia e riordino migliorando così la qualità degli spazi urbani. Questi interventi hanno quindi una doppia valenza: proteggere e valorizzare il territorio urbano e portare più sicurezza nei quartieri così come chiedono i cittadini che ringrazio anche per le segnalazioni puntuali a cui diamo sempre risposta".

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