Taglio di capelli sbagliato chiede il risarcimento

Mira. Chioma più corta di 30 centimetri, ma aveva chiesto solo una spuntatina La donna si è allora rivolta all’Adico. Il parrucchiere nega ogni colpa
Di Alessandro Abbadir
- La parrucchiera ha reagito all'aggressione
- La parrucchiera ha reagito all'aggressione

MIRA. Va dal parrucchiere, ma si ritrova con la chioma tagliata di oltre trenta centimetri rispetto a quanto richiesto. Un taglio azzardato da parte del parrucchiere forse utilizzato come estremo rimedio per correggere una tinta troppo aggressiva, che alla fine l’aveva lasciata con una chioma sfibrata e ridotta ai minimi termini.

L.D., una donna mirese, non ci ha pensato due volte e si è rivolta all'Adico, Associazione Difesa Consumatori per chiedere un risarcimento dei danni. Sarà comunque il giudice, eventualmente, a stabilire se e quanto dovrà esserle corrisposto in termini economici.

A spiegare come sono andate le cose per conto dell’assistita è la stessa Adico. «La signora aveva chiesto una spuntatina e due colpi di sole e invece si è vista accorciare di almeno trenta centimetri i lunghi capelli lasciati crescere con tanta pazienza e cura». A detta della cliente le indicazioni sarebbero state precise. La signora ha raccontato di essersi sottoposta a un trattamento di oltre 5 ore. Prima sarebbe stata eseguita una tinta e poi tre interventi di decolorazione uno di seguito all'altro. Al punto che, allarmata, ha chiesto più volte conto della situazione al proprio parrucchiere, facendogli perfino notare che il cuoio capelluto le bruciava».

Quello che al momento è certo, è che per l’Adico gli estremi per procedere per vie legali ci sono. Anche perché la “seduta” sarebbe stata ripresa con il cellulare dalla figlia mentre la mamma era seduta davanti allo specchio con l’intento di farsi bella.

Dal divertimento della figlia, insomma, sarebbe scaturita una vera e propria documentazione fotografica. Il parrucchiere sostiene con decisione di aver agito in linea con le richieste della cliente, che poi si è rivolta ai legali.

Al di là dell’esito processuale per l’Adico il caso è comunque importante. «Questo caso ci fornisce», spiega il presidente Adico Carlo Garofolini, «lo spunto per ricordare che quando non vengono rispettate le condizioni contrattuali stabilite in accordo con il cliente è sempre possibile richiedere il risarcimento del danno, anche se si tratta di un semplice taglio di capelli. In circostanze simili invitiamo i cittadini a rivolgersi al nostro sportello “Risarcimento danni” per ricevere adeguata assistenza dal nostro staff legale».

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