Tagliati i 15 pini contesi di via Pindemonte

Ne rimangono in piedi altri 24 che seguiranno però presto il destino degli altri alberi Il comitato: «1500 firme inutili». Bison: «Deciso prima del Consiglio». Calzavara: «Un errore»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - TAGLIO ALBERI VIA PINDEMONTE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - TAGLIO ALBERI VIA PINDEMONTE

JESOLO. «Un’esecuzione in piena regola». Così è stato definito ieri mattina il taglio dei primi pini in via Pindemonte dal comitato spontaneo che si era battuto in questi giorni contro la decisione del Comune. Ieri sono stati tagliati già 15 alberi su 39, con cantiere transennato e pertanto inviolabile anche per una protesta pacifica, con la presenza massiccia di tutte le forze di polizia.

«Noi abbiamo depositato 1500 firme», spiega Claudio Corazza, che è stato uno degli artefici della protesta, "adesso ci sarà un Consiglio comunale straordinario che non ha più molto senso. Avevamo un piano alternativo, docenti universitari, contatti con il Comune di Rimini. Quei pini potevano non essere tagliati ed è stato un attentato alla democrazia». Subito Sel con Salvatore Esposito ha commentato la desolante scena:«Questa è davvero politica del fare, peccato che si scelgano le cose sbagliate. Ieri sono stati tagliati gli alberi con una rapidità impressionante e per noi è stato un gravissimo sbaglio».

Sono intervenuti anche Ilenia Buscato e Daniele Bison dal Consiglio comunale. «Ci lascia allibiti», dicono, «la decisione del sindaco di procedere al taglio dei pini tre giorni prima del Consiglio in cui verrà discusso l’argomento su richiesta della metà dei consiglieri. La giunta si dimostra arrogante e sorda alle richieste dei cittadini. Il sindaco impone la forza, assistito dalla polizia, piuttosto di sottoporsi al confronto, così dimostrando tutta la sua debolezza».

COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - TAGLIO ALBERI VIA PINDEMONTE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - TAGLIO ALBERI VIA PINDEMONTE

Poi l'ex sindaco, Francesco Calzavara. «In questi giorni», ha ricordato, «più di qualcuno mi ha chiesto cosa pensassi della questione dei pini di via Pindemonte. Premesso che io da sindaco ho sostituito in alcune parti di Jesolo i pini marittimi con delle palme attraverso un progetto di arredo urbano, e quindi rischio di passare per il non più strenuo difensore del pino “jesolano”, ci sono due motivazioni per le quali non condivido l’operato della giunta Zoggia-Rugolotto. Una di metodo l’altra di sostanza. Sul metodo dico che non si può, pagando con soldi pubblici più di un ufficio stampa e comunicazione, non informare adeguatamente i cittadini di quello che sta succedendo e soprattutto di quello che sarà il progetto futuro. Sulla sostanza, viale Pindemonte è l’unico viale a Jesolo con l'alberatura centrale con pini marittimi, in considerazione di ciò credo valesse la pena di tentare una sperimentazione sulla base di studi e prove già effettuate in altre parti d’Italia per tentare di preservare questa particolarità del territorio jesolano. Il mio consiglio pertanto, forti del fatto che ormai il tratto di via Pindemonte è stato asfaltato e per 4-5 anni il problema delle radici non si ripresenterà, di sospendere il taglio dei pini e sperimentare in altre parti di Jesolo il sistema di contenimento delle radici che, se funzionerà, potrà essere utilizzato gradualmente su tutto il territorio. Spero non prevalga la volontà di dimostrare con forza la decisione presa, senza ascoltare i cittadini, dando un cattivo esempio di arroganza del potere della politica».

 

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