Tagli per i dipendenti, non per i dirigenti

Il commissario ha accantonato 4,3 milioni per i ruoli apicali. Per gli altri lavoratori 250-300 euro in meno al mese già da giugno
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto

Tagli delle retribuzioni ai dipendenti del Comune, ma non ai dirigenti. Mentre il commissario straordinario Vittorio Zappalorto dovrebbe portare venerdì all’approvazione in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2015, chiuso in pareggio a prezzo di tagli e aumenti tariffari molto pesanti per la città, scoppia una nuova polemica che riguarda l’accantonamento di circa 4 milioni e 300 mila euro per il pagamento della retribuzione di posizione e di risultato dell’area della Dirigenza per l’anno 2015.

Zappalorto non li eroga ma li accantona comunque in bilancio - prevedendo il relativo stanziamento - e lasciando al nuovo sindaco che prenderà il suo posto, il compito eventuale di ridurre o modificare questo «gruzzolo» per la dirigenza. Va detto che il fondo per i dirigenti non è una semplice integrazione dello stipendio, ma è legato a servizi o a compiti precisi che sono chiamati a svolgere e per i quali sono dunque retribuiti.

Per ridurlo, Zappalorto avrebbe dovuto dunque “tagliare”, oltre che i fondi, anche le funzioni. Ma è quello che il commissario ha già fatto in parte per i dipendenti, con il blocco dei progetti - a cominciare da quelli per i vigili urbani - che prevedevano appunto una retribuzione aggiuntiva per servizi aggiuntivi. Di qui dunque l’accusa che circola a Ca’ Farsetti nei confronti di Zappalorto di aver usato due pesi e due misure tra dirigenti, che lo hanno affiancato anche nella stesura del bilancio, e dipendenti. E proprio per i circa tremila dipendenti di Ca’ Farsetti dal primo giugno potrebbe scattare in busta-paga un taglio compreso tra i 250 e i 300 euro mensili, con l’abolizione di premi di produzione e retribuzione integrativa.

Tutto è legato, ancora una volta, all’ormai «famoso» decreto sugli enti locali promesso dal Governo ma più volte slittato in Consiglio dei Ministri. Quel decreto prevede tra l’altro l’azzeramento delle penalizzazioni previste per lo sforamento del Patto di stabilità 2014 per quei Comuni, come Venezia, che si accingono a diventare Città Metropolitana. Un decreto che potrebbe così restituire al Comune di Venezia 7 milioni di euro.

Se così sarà - entro venerdì - Zappalorto si è già impegnato a stanziarne 5 per il fondo integrativo dei dipendenti, salvando, così, di fatto, i loro stipendi.

Ma se entro venerdì il sì del Governo al decreto non arriverà - e con esso i 7 milioni - per i dipendenti di Ca’ Farsetti Zappalorto non stanzierà nulla. E arriveranno i tagli. Il commissario ha già convocato per venerdì mattina rappresentanze sindacali unitarie e sindacati per presentare loro il bilancio di previsione 2015, con i relativi tagli. Le elezioni amministrative ormai incombono, e il commissario vuole approvare comunque il bilancio prima del voto, costi quel che costi (è proprio il caso di dirlo).

Enrico Tantucci

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