Tagli alla cultura, i bibliotecari si incatenano a villa Erizzo

Venerdì 26 la manifestazione dei dipendenti che dal 1 luglio saranno licenziati dopo la decisione della nuova amministrazione Brugnaro. Martedì alle 8.30 presidio a Ca' Farsetti. Si muove anche la politica
I bibliotecari incatenati davanti a villa Erizzo a Mestre
I bibliotecari incatenati davanti a villa Erizzo a Mestre

VENEZIA. Manifestazione davanti a villa Erizzo, venerdì 26: i bibliotecari delle cooperative Socioculturale e Codess cultura, in tutto 18 lavoratori, si sono incatenati all'ingresso della sede di Mestre durante il primo di due presidi di protesta. Sono loro che dal 30 giugno resteranno a casa, dopo che da oltre dieci anni assicuravano il servizio.

Biblioteca chiusa per sciopero, sfila la rabbia dei lavoratori
I lavoratori durante il corteo in centro a Mestre (foto Chiarin)

Lo ha deciso la nuova amministrazione Brugnaro, annunciando che non si andrà alla gara per il rinnovo dell'appalto. Una decisione che apre la strada a licenziamenti da parte delle cooperative dal 1 luglio. Per opporsi alla decisione, i lavoratori sono in sciopero da giovedì 25 a martedì 30. Proprio martedì i lavoratori delle biblioteche a partire dalle 8.30 saranno davanti a Ca' Farsetti. Hanno anche scritto una lettera aperta al sindaco, chiedendogli un confronto.

Nonostante le decisioni assunte dalla gestione commissariale  di Vittorio Zappalorto, che dopo un primo sciopero e una manifestazione dei bibliotecari a maggio, aveva trovato i fondi per mantenere, tramite una nuova gara d'appalto, il servizio di biblioteca e degli archivi comunali anche per il 2015, Luigi Brugnaro, ha deciso "in maniera unilaterale, in assenza sia della giunta che del consiglio comunale, di interrompere il servizio e lasciare a casa 18 lavoratori e lavoratrici, che da oltre 10 anni assicuravano il servizio", denunciano i sindacati.

Il personale garantisce l'ampliamento dell'apertura al sabato e fino a sera delle biblioteche cittadine, in particolare villa Erizzo e la sede di villa Settembrini, nonché, insieme ai dipendenti comunali, offre servizi come accoglienza, catalogazione dei libri, la conservazione e la schedatura dei documenti storici nei due archivi storici di Mestre e Venezia. "L'interruzione dei servizi che, ad aggravare la situazione, è avvenuto tramite un comunicato stampa, senza nemmeno rispondere alla richiesta d incontro formulata dalle organizzazioni sindacali", denunciano le organizzazioni sindacali che ora chiedono a Brugnaro di fare subito chiarezza. Martedì a sostegno della protesta, il personale delle biblioteche si riunirà per due ore in assemblea.

Si muove anche la politica: Nicola Pellicani della Lista Casson attacca il primo cittadino: "Il sindaco inizia il suo mandato annunciando che in cima alle priorità ci sarà il lavoro, con 18 licenziamenti. E i lavoratori hanno appreso della perdita del posto attraverso un comunicato stampa. E' inaccettabile la forma oltre che il merito: dal 1 luglio non sappiamo nemmeno quali orari e servizi saranno presenti in VEZ, come nella biblioteca Bettini o negli archivi comunali, infatti molti erano legati alla presenza di queste persone". E annuncia che uno dei suoi primi atti da consigliere comunale "sarà sollecitare un confronto a tutto campo perché la prossima consiliatura, nel rispetto dei vincoli di bilancio, possa segnare il rilancio della Rete Biblioteche Venezia e non la cronaca di una morte annunciata per lenta asfissia".
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia