Tac e risonanze con contrasto «Meno disagi per gli allergici»

Applicate le nuove linee guida ridotti i tempi per gli esami e l’attesa per i pazienti Diagnosi e dimissioni più appropriate e rapide 

Più semplice e rapida, negli Ospedali dell’Usl 3 Serenissima, la preparazione agli esami radiologici con “mezzo di contrasto”: grazie alle evidenze scientifiche più recenti, si abbatte il numero di pazienti considerati “a rischio” e per questo sottoposti, con disagi e tempi più lunghi, alla “premedicazione”.

«Il mezzo di contrasto» spiega il neuroradiologo dell’Angelo Gabriele Gasparini «è un farmaco iniettato prima dell’esame radiologico che aumenta l’efficacia diagnostica degli esami radiologici e viene utilizzato in circa un terzo di tutte le risonanze, le Tac, le angiografie. Fino ad oggi i portatori di allergia dovevano assumere specifici farmaci, a base di cortisone e antistaminici: si riduceva così il rischio di possibili reazioni avverse al “mezzo di contrasto”, che potevano andare dalla reazione a livello cutaneo fino allo shock anafilattico. Questa “pre- medicazione”, che va iniziata due giorni prima dell’esame radiologico, era fin qui prescritta al 20-25% degli utenti, cioè in sostanza a tutti coloro che dichiaravano una qualsiasi allergia».

Ora gli specialisti dell’Usl hanno introdotto le nuove linee-guida. «Gli studi delle società scientifiche di radiologia e di immunoallergologia» spiega Andrea Zancanaro, immuno allergologo dell’Angelo «hanno certificato che sono realmente a rischio solo quattro categorie: i malati di asma e di orticaria-angiodema non controllati dalla terapia, i portatori di mastocitosi diagnosticata, i soggetti che hanno già avuto episodi di anafilassi e infine, ovviamente, coloro che hanno già avuto una reazione allergica ai mezzi di contrasto da utilizzare. Il numero dei soggetti che d’ora in poi dovranno sottoporsi alla “pre medicazione” scende dal 20-25 al 3%, o anche meno». Le nuove linee-guida evidenziano come non sia da considerare fattore di rischio, ad esempio, l’allergia a molluschi, crostacei, pesci o a qualsiasi altro alimento come non costituisce fattore di rischio l’allergia alle altre categorie di farmaci. —

M.A.

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