Sventrano il bancomat e fuggono
SANTA MARIA DI SALA. Un boato nel cuore della notte in pieno centro, poi la fuga. Ma niente bottino per la banda dell’acetilene, tornata in azione la scorsa notte in centro a Santa Maria di Sala. Preso di mira lo sportello automatico della Cassa di Risparmio di Venezia, in via Cavin di Sala. Lo scoppio, poco dopo le tre di notte, ha svegliato molte famiglie della zona residenziale che dà su via Firenze. Alcuni residenti hanno subito dato l’allarme, precipitandosi alle finestre per vedere cosa fosse accaduto. Collaudata la tecnica: la banda è entrata in azione in un centro paese deserto a causa dell’ora tarda, predisponendo tutto l’occorrente: bombole di gas acetilene, batterie e cavi per provocare la deflagrazione. Alle 3.10 la scintilla e lo scoppio, potente, che ha svegliato l’intero quartiere. Poi però qualcosa è andato storto. Forse l’esplosione non è riuscita a sventrare la cassetta di sicurezza del bancomat, forse ha provocato troppo movimento in zona, forse l’arrivo dei carabinieri di Mirano è stato più veloce di quanto calcolato dai malviventi: la banda ha dovuto fare armi e bagagli in fretta, senza portare a termine il lavoro ed è fuggita a mani vuote lasciando sul posto un furgone utilizzato per il trasporto del materiale. Il mezzo è risultato rubato la sera prima dalle parti di Belluno. È proprio sul furgone che si concentrano ora le indagini dei carabinieri, giunti immediatamente sul posto.
Niente bottino dunque, ma ingenti danni alla filiale della Carive, che era già stata presa di mira dai malviventi solamente la scorsa primavera, in aprile. Lo scoppio della notte scorsa ha scardinato lo sportello provvisorio della banca, realizzato in un prefabbricato a lato della filiale. Tanta la paura tra le decine di famiglie che vivono nei condomini di via Firenze, proprio sopra la banca, svegliati di soprassalto dal botto tremendo. «Ho pensato a un incidente sulla provinciale», racconta un residente, «poi mi sono affacciato alla finestra e ho visto il disastro. I carabinieri sono arrivati quasi subito. Qualche vicino ha raccontato di aver visto i banditi fuggire chiamandosi tra di loro con accento dell’Est Europa». Gli inquirenti stanno vagliando in queste ore anche le immagini delle telecamere a circuito chiuso e quelle della telesorveglianza comunale, che inquadra proprio quel tratto di via Cavin. La banda potrebbe essere fuggita verso la Noalese, che in assenza di traffico porta da Santa Maria di Sala a Padova o Treviso in appena quindici minuti.
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