Susanne Bier e “Love is all you need”: «Il lieve chiaroscuro della vita»
PADOVA. Anteprima di cinema questa sera al MultiAstra di Padova: alle 20.45, dopo il buffet di benvenuto, gli spettatori potranno gustarsi “Love is all you need”, nuovo film di Susanne Bier presentato all’ultima Mostra del Cinema e in programmazione nelle sale italiane dal 20 dicembre.
Da sempre attenta a quello che accade dentro alle famiglie la Bier racconta di Astrid e Patrick e dei giorni precedenti al loro matrimonio. Lo scenario è una villa a Sorrento. Gli amici stanno arrivando e assieme ci sono Ida, madre di Astrid, che ha appena scoperto il marito a letto con un’altra donna, e Philip (padre dello sposo) vedovo da anni.
È un film solare e intenso come una vacanza riuscita. Dopo aver abituato il suo pubblico a storie molto dure che l'hanno resa famosa in tutto il mondo, tanto da vincere l'anno scorso l'Oscar per il miglior film straniero grazie al bellissimo “In un mondo migliore”, la regista danese sembra essersi concessa una vacanza anche artistica. «Penso ci sia una differenza tra quello che le persone si aspettano da me come regista e la persona che sono. Indipendentemente dai miei film precedenti mi ritengo una donna e una regista molto romantica» dice Bier «nei miei precedenti lavori ho raccontato storie forti ma questa volta ho sentito che la scelta giusta sarebbe stata quella di fare un film, trattando ugualmente questioni importanti, ma con un tono più solare tipico della commedia. Questa scelta mi è apparsa da subito come una sfida perché trasferire la leggerezza sullo schermo spesso è più difficile di quando si rappresenta qualcosa di drammatico. Sono stata sostenuta da due grandi attori come Trine Dyrholm e Pierce Brosnan che sono stati in grado di interpretare due personaggi vulnerabili, colti in un momento complicato delle loro vite, dosando con sapienza umorismo e romanticismo”
Diretto da una regista danese con un cast internazionale, “Love is all you need” nel suo dna ha molti elementi italiani, co-prodotto da Lionello Cerri, girato a Sorrento, presentato a Venezia.
«A Venezia il pubblico è stato incredibilmente caloroso, ho sempre amato l'Italia ed è stato elettrizzante girare a Sorrento. Con la costiera amalfitana ho un rapporto particolare, c’ero già stata con mio marito e con il mio sceneggiatore Andres Thomas Jensen ci siamo spesso ritirati ad Amalfi per scrivere. Quando ho iniziato a pensare a “Love is all you need” è stato naturale pensare a quella terra come set».
A Venezia ha mai pensato?
«Confesso di non aver mai considerato a Venezia come set: non ho in mente una storia adatta. Ma mai dire mai».
Cosa ha significato per lei l’Oscar?
«Non ha cambiato la mia via anche se devo ammettere che è una grande conquista per un regista. Non si può immaginare quanto sia eccitante sentire annunciare il titolo del tuo film e poco dopo salire sul palco. U premio di tale importanza internazionale ti aiuta ad arrivare a un pubblico più ampio. Il mio piacere è quello di entrare in contatto con il pubblico e ogni volta che giro una storia penso agli spettatori che la vedranno».
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