Supermercati, a Venezia si può risparmiare di più

La nostra provincia è al terzo posto in Italia: in un anno una famiglia potrebbe spendere 1.243 euro in meno. Bisogna scegliere bene
Di Marta Artico
20080802 - PONTEDERA - PISA - FIN - CONSUMI:INFLAZIONE SVUOTA CARRELLO SPESA,VENDITE -0,7%. Una donna osserva i prezzi all' interno di un supermercato, oggi a Pontedera (Pisa). La corsa dell'inflazione fa indebolire la domanda dei prodotti che compongono il tradizionale carrello della spesa. Stando alle rilevazioni di Iri-Infoscan, che monitora oltre 7mila punti vendita tra ipermercati, supermercati ..e grandi negozi, nel bimestre maggio-giugno c'e' stata la prima flessione dei volumi di vendita dei prodotti di largo consumo confezionato, con un -0,7% rispetto al 2007. Era dal periodo gennaio-febbraio 2007 che, in termini di volumi, non si assisteva a un calo. Secondo la rilevazione ''il largo consumo sembra quindi ..avviarsi verso una fase recessiva''...ANSA/FRANCO SILVI/DRN
20080802 - PONTEDERA - PISA - FIN - CONSUMI:INFLAZIONE SVUOTA CARRELLO SPESA,VENDITE -0,7%. Una donna osserva i prezzi all' interno di un supermercato, oggi a Pontedera (Pisa). La corsa dell'inflazione fa indebolire la domanda dei prodotti che compongono il tradizionale carrello della spesa. Stando alle rilevazioni di Iri-Infoscan, che monitora oltre 7mila punti vendita tra ipermercati, supermercati ..e grandi negozi, nel bimestre maggio-giugno c'e' stata la prima flessione dei volumi di vendita dei prodotti di largo consumo confezionato, con un -0,7% rispetto al 2007. Era dal periodo gennaio-febbraio 2007 che, in termini di volumi, non si assisteva a un calo. Secondo la rilevazione ''il largo consumo sembra quindi ..avviarsi verso una fase recessiva''...ANSA/FRANCO SILVI/DRN

Risparmiare si può, ma serve costanza. Venezia, in maniera sorprendente, è al terzo posto, dopo Roma e Arezzo, tra le 68 città dello stivale monitorate da Altroconsumo, dove lo scarto tra il supermercato meno caro e quello maggiormente caro, è più elevato. Vale a dire dove potendo si riescono a pagare i prodotti meno che altrove, andando ad incidere non poco sul budget familiare. Sapendo scegliere (tecnica che si affina col tempo), a Venezia è possibile risparmiare in un anno, fino a 1243 euro (a Roma 1310) e ad Arezzo ben 1427. Una cifra che, a conti fatti, è significativa, perché ci si possono pagare diverse rate del mutuo, i libri dei figli, o concedersi una vacanza low-cost.

Ricerca. Altroconsumo ha disegnato con la ventiquattresima edizione dell'inchiesta annuale sui supermercati (consultabile al sito www.altroconsumo.it), la cosiddetta “Mappa della convenienza”. Un lavoro certosino: l’indagine riporta 907 punti vendita in 68 città ed è stata effettuata rilevando un milione di prezzi. L'indice di convenienza è calcolato sui prezzi di un paniere di 500 prodotti di marca, costruito su 105 tipologie merceologiche e tenendo presente l'utilizzo più frequente (latte e pasta, per esempio) nella spesa tipo. «Una famiglia italiana usa un quarto dell'intero budget a disposizione», spiega la ricerca, «per la spesa alimentare e prodotti per l'igiene personale e per la casa. Una voce consistente del bilancio, su cui è possibile realizzare risparmi concreti, se si sceglie il punto vendita meno caro». Scegliere i prodotti civetta e quelli sul volantino, però, non basta.

Spesa. La spesa annua per il carrello alimentare a Venezia, è di 6.406 euro, ossia un costo nella media. Non tra i più cari, nemmeno tra i più bassi, perché a Vicenza si spendono 6.178 euro, a Treviso 6.089, a Padova 6.099 nel complesso meno che qui da noi. La buona notizia, però, è che a Venezia, con tutta probabilità grazie alla concentrazione parecchio alta di supermercati, discount vari ed eventuali, catene ed insegne di marchi diversi disseminate in tutta la provincia, è possibile risparmiare più che nel resto del Veneto, ossia fino a 1.243 euro.

Come risparmiare. Il prontuario di Altroconsumo, è presto detto: per risparmiare più che corrrere dietro alle promozioni con cui ci bombardano i supermercati, è meglio scegliere un supermercato conveniente e cercare di essere fedeli a quello, evitando, ad esempio, di andare da un’altra parte perché magari ci siamo dimenticati qualche cosa. «Mediamente», si legge nell’inchiesta, «rispetto al prezzo intero del prodotto, le promozioni consentono di risparmiare il 22%. Tuttavia, se consideriamo i supermercati di una stessa città, i prodotti messi in promozione sono solo il 36% del nostro paniere, ciò significa che in pratica non è mai possibile fare una spesa completa a colpi di promozioni (nelle città più piccole questa percentuale scende spesso sotto il 20%)».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia