Venezia in festa per le Figlie di San Giuseppe Caburlotto

Le celebrazioni per i dieci anni dalla beatificazione del prete veneziano e il 175esimo anniversario dalla fondazione della Congregazione. Tra centro storico e Mestre una trentina di religiose e 400 alunni

Maria Ducoli
La celebrazione in Basilica per don Caburlotto
La celebrazione in Basilica per don Caburlotto

Una giornata di festa, quella di venerdì 7 marzo, per le Figlie di San Giuseppe, che hanno festeggiato i dieci anni dalla beatificazione del veneziano don Luigi Caburlotto (1817-1897) e il 175° anniversario dalla fondazione della Congregazione. Le consorelle si sono ritrovate a San Zulian e sono andate in pellegrinaggio fino alla basilica di San Marco, dove il patriarca Francesco Moraglia ha celebrato la messa. Presenti anche dei gruppi provenienti dalle varie località in cui si trovano le comunità della Congregazione: una rappresentanza degli alunni, dei genitori, degli educatori e di coloro che lavorano nelle varie opere sociali.

«Tra Venezia e Mestre» spiega suor Francesca Lorenzet, superiora generale, «contiamo circa 400 piccoli iscritti e una trentina di religiose. Le urgenze educative di oggi? Le situazioni attuali necessitano di molta pazienza e grande cuore. Abbiamo sempre cercato di creare un clima familiare non solo per i ragazzi, ma anche per i loro genitori, in modo da rappresentare un sostegno e un incoraggiamento nell’educazione dei loro figli. È un periodo impegnativo, in quanto le famiglie vivono spesso una situazione di sofferenza, anche dal punto di vista affettivo e relazionale».

Dopo la celebrazione eucaristica, tante le proposte per grandi e piccoli nella Casa Caburlotto, in fondamenta Rizzi: alle 14.30 sarà possibile visitare la mostra allestita con una serie di elaborati degli alunni. Alle 15 e alle 16, visite guidate nella chiesa di San Sebastiano dove è presente l’urna del beato Caburlotto, mentre nella chiesa di San Giacomo dall’Orio è stata predisposta una piccola esposizione dedicata al religioso, che proprio lì era stato parroco.

«Don Luigi ha saputo essere un precursore in un tempo in cui si è ritrovato a pagare di persona le proprie scelte. Il suo metodo era “preventivo”: parlava di dolce fermezza in un momento in cui la rigidità era forte. Sosteneva che i ragazzi vanno educati, ma innanzitutto amati, perché solo così si lasciano guidare. Niente castighi, dunque, poiché umiliano la persona» prosegue la suora. Anche il Patriarca, nella sua omelia, ha ricordato la figura di don Luigi Caburlotto, fondamentale nella storia religiosa veneziana.

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