«Sull’incidente di Rizzetto le indagini vanno riaperte»

Portogruaro. La richiesta del Gip al pubblico ministero. Giorgio, il padre di Marco il giovane morto nello scontro di tre anni fa, prosciolto dall’accusa di stalking
PORTOGRUARO. Due svolte negli ultimi giorni sul drammatico caso di Marco Rizzetto, il giovane di Portovecchio morto tre anni fa in un incidente stradale ancora carico di misteri. Il Gip di Pordenone ha rimandato il fascicolo al Pm chiedendo un supplemento di indagine sulla querela presentata dal padre Giorgio Rizzetto nei confronti di colei che guidava l’auto contro cui il figlio si è scontrato. Il padre è stato invece prosciolto dalle accuse di stalking mosse da una delle persone coinvolte nella torbida vicenda.


«Sono determinatissimo ad andare avanti. Non mi fermano. I giudici mi stanno dando ragione», ha riferito ieri mattina il padre di Marco, Giorgio Rizzetto, «voglio sia fatta piena luce sulla morte di mio figlio». Il padre è convinto che quella maledetta sera di maggio di tre anni fa Marco si sarebbe potuto salvare. Anche i suoi legali sono convinti che i soccorsi furono chiamati in grave ritardo. Il Tribunale di Pordenone intanto gli viene incontro. Il 13 luglio scorso si è discussa infatti l’istanza di opposizione, presentata dal legale di famiglia Matteo Liut, alla richiesta di archiviazione avanzata dal Pm Monica Carraturo in merito alla famosa denuncia per omissione di soccorso presentata dal padre di Marco contro Rosanna Tabino. Il Gip Rodolfo Piccin ha restituito il fascicolo al Pm dandole 45 giorni di tempo per integrare l’attività istruttoria sull’incidente, con particolare riferimento all’individuazione delle varie responsabilità e dell’eventuale reato di omissione di soccorso.


Marco stava provando la sua Ford Fiesta il 2 maggio 2014 sulle strade dell’East Gate Park e rimase coinvolto nello scontro con la Passat guidata da Rosanna Tabino. L’amico che viaggiava con lei, Daneile Collauto, non venne trovato sulla scena dell’incidente, in cui si presentò però, prima dell’arrivo dell’ambulanza, l’amica della Tabino, il medico di base Angela Scibetta. La stessa Scibetta, che Giorgio Rizzetto ritiene non abbia fatto il possibile per verficare i parametri vitali di Marco agonizzante nell’abitacolo, ha querelato a sua volta Giorgio Rizzetto per minacce. Ebbene l’altro giorno il Gip di Udine Andrea Odoardo Comez ha disposto l’archiviazione del procedimento intentato da Scibetta nei confronti del Rizzetto senior. Papà Giorgio non è uno stalker. Cerca solo di capire se suo figlio Marco, quella tragica sera, avrebbe potuto essere salvato.


Rosario Padovano


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