Sulla maglietta le foto di ex sindaco e consigliere
Campolongo. L’assessore leghista Callegaro arriva in Consiglio con la t-shirt e le immagini di Campalto e Molena con la scritta “De voialtri ara che so stufo”
CAMPOLONGO. “ll Gatto” e “La Volpe “con le foto dell’ex sindaco di Campolongo Alessandro Campalto e del capogruppo del Pd Stefano Molena e la frase in dialetto a contorno, “De voialtri ara che so stufo”. Questa la T–shirt che ha indossato provocatoriamente l’assessore allo Sport e alla Sicurezza, il leghista Luca Callegaro, all’ultimo consiglio comunale a Campolongo. A protestare contro quello che considerano un dileggio, sono gli stessi interessati. «Se voleva essere uno scherzo», spiega Molena, «è riuscito male e non fa ridere nessuno. Le allusioni collodiane al gatto e la volpe di Pinocchio non suonano certo come un complimento, anzi rasentano l’offesa. Per quello che serve e auspicando una reprimenda del sindaco e dei suoi colleghi all’assessore Callegaro, non ci resta che piangere sulla miseria intellettuale, stendiamo un velo pietoso». Callegaro ha fatto capire che si trattava di una provocazione dal tono goliardico.
Goliardia o polemica politica, scherzo o boutade di cattivo gusto che sia, l’invenzione dell’assessore Callegaro, nell’ultima seduta del consiglio comunale del paese della Riviera del Brenta si è parlato ovviamente anche d’altro.
Il gruppo “Campolongo Insieme” di Molena e Campalto ha ribadito, con una mozione urgente analoga a quella già adottata da altri Comuni il problema contingente delle criticità dei medici di base della Regione – che hanno già attuato due giornate di sciopero – e le ricadute sulla tutela della salute dei cittadini. La mozione è stata bocciata dalle forze di maggioranza di centrodestra.
«La mozione», ha dichiarato il sindaco Andrea Zampieri, «non aveva il carattere di urgenza e la materia non è di competenza del nostro consiglio comunale; ho deciso comunque di accoglierla e promuovere uno scambio di idee in consiglio. Non siamo certo insensibili al tema della salute dei nostri cittadini come amministrazione, ma non per questo dobbiamo attenerci agli ordini calati dall’alto dal Pd regionale. Come ho sempre detto, tutti i temi che non riguardano la nostra realtà locale, e che spesso vengono strumentalizzati dai partiti ai soli fini elettorali, non troveranno spazio nelle discussioni del consiglio comunale».
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