Sul referendum alla Fracasso è ancora scontro tra Cgil e Cisl

FIESSO. «La Cisl non sta facendo terrorismo, ma tiene conto dell’esito di un referendum trasparente in cui la volontà dei lavoratori della Fracasso si è espressa in modo chiaro. Siamo pronti a...

FIESSO. «La Cisl non sta facendo terrorismo, ma tiene conto dell’esito di un referendum trasparente in cui la volontà dei lavoratori della Fracasso si è espressa in modo chiaro. Siamo pronti a perseguire la linea della trattativa per portare a casa più posti di lavoro possibili». A prendere questa posizione è Giovanni Conte, responsabile della Cisl della Riviera del Brenta, dopo il referendum indetto fra i lavoratori che ha sancito il sì alla sottoscrizione dell’affitto del ramo d’azienda al gruppo tedesco Volkmann & Rossbach. A favore della sottoscrizione dell’accordo sono stati 73 su 82 lavoratori che hanno espresso la propria opinione (147 gli aventi diritto al voto). Contro continua a restate la Fiom Cgil .«Nel passato», continua Conte, «si sono fatti grossi errori a livello aziendale e manifestazioni e scioperi che hanno portato a situazioni di difficoltà dell’azienda. Ora non ci sono due opzioni, ma una sola. Noi intendiamo perseguire quella che porta a casa il maggior numero di posti di lavoro».

La Fiom non ci sta: «Il referendum fatto negli stabilimenti di via Barbariga»,dice Michele Valentini, «è una parodia della democrazia sindacale. È stato orchestrato da un sindacato minoritario come la Fim per curare prevalentemente gli interessi di Adriano Fracasso, l’ex proprietario ormai quasi fallito (ha aperto la procedura concorsuale), che ha mandato in rovina l’azienda del padre Oreste. A questi personaggi, che pescano nella disperazione degli operai promettendo posti di lavoro impossibili, diciamo no. Siamo determinati come sindacato a difendere i diritti indisponibili che non possono essere oggetto di referendum».(a.ab.)

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