Sul Piave le nocciole della Nutella

Nocciole prodotte nel Basso Piave come ingredienti per realizzare la celebre Nutella o le altre prelibatezze del mondo del cioccolato e dei biscotti. Una possibilità che potrebbe diventare presto realtà. La cooperativa “Il Noceto”, già specializzata nella produzione di noci, ha deciso adesso di iniziare a investire anche nella coltivazione delle nocciole italiane. Un prodotto molto ricercato dai grandi colossi dell’industria dolciaria, che utilizzano le nocciole per la realizzazione di creme spalmabili, torroni, cioccolato e biscotti.
La cooperativa “Il Noceto”, sede a Chiarano, è un’organizzazione di produttori che riunisce 13 soci per circa 300 ettari di terreno già coltivati a noci. Nel Basso Piave sono sette le aziende agricole socie della cooperativa, dislocate tra San Donà, Noventa, Musile, Quarto d’Altino e Pramaggiore. All’idea di produrre nocciole “Il Noceto” si è avvicinato grazie a un progetto in sinergia con Confagricoltura Treviso, che ha evidenziato tutte le potenzialità connesse alla produzione di nocciole. Si tratta, infatti, di un investimento poco impegnativo, ma che promette una buona redditività futura. Nei giorni scorsi si sono svolti già un paio di incontri informativi per i produttori, tenuti da Gianluca Griseri, responsabile tecnico di Ascopiemonte, organizzazione dei produttori di frutta a guscio.
Per dare un’idea dell’appeal della nuova coltivazione, basti dire che le nocciole sono valutate da 150 a 450 euro al quintale, quando il prezzo medio di un quintale di grano è oggi di 14 euro, insufficiente a coprire i costi di produzione. «Da qualche anno i cereali sono a redditività zero e in molti stanno cercando alternative», spiega Fabio Morandin, di Confagricoltura, che fa parte della cooperativa, «la coltivazione delle nocciole è un’alternativa molto valida. Richiede un investimento modesto, da 7 a 10 mila euro per un ettaro, che entra in piena produzione dopo 5 anni. La richiesta sul mercato è molto alta, soprattutto da parte di gruppi come Ferrero, Lindt e Pernigotti, che richiedono nocciole di qualità italiana, superiore a quella di Paesi come la Turchia. Il problema odierno è che, mentre la Turchia è il maggior produttore mondiale, con il 70% del mercato, l’Italia, pur essendo il secondo, non riesce neppure a coprire il fabbisogno nazionale. Per questo Ferrero e Novi sono alla ricerca di nuovi produttori di nocciole e spingono affinché le Regioni inseriscano nei loro piani di sviluppo rurale finanziamenti specifici per la coltura».
La possibilità di avviare la coltivazione della nocciola è stata prospettata a tutti i soci, compresi quelli del Basso Piave. Adesso sarà a discrezione delle varie aziende socie stabilire se investire o meno anche in questa possibilità. I primi alberi potrebbero essere piantati entro fine anno. Nel frattempo “Il Noceto” si doterà delle strutture necessarie per la lavorazione delle nocciole prodotte. «Abbiamo già un impianto di essiccazione e lavorazione per le noci. Ora dovremmo farne uno specifico per le nocciole», conclude Morandin.
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