Sul conflitto d’interessi deciderà l’Anticorruzione

Le opposizioni non si accontentano delle risposte ottenute in Consiglio Bonfà (M5S): «Piena fiducia al sindaco ma va bene chiedere il parere dell’Anac»

CHIOGGIA. L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) dovrà chiarire se esista o meno un conflitto di interessi a carico del sindaco Alessandro Ferro. Non soddisfatti delle risposte del sindaco e dei chiarimenti forniti dal segretario generale Michela Targa, i consiglieri di opposizione hanno chiesto che sul caso si pronunci anche l’Anac, richiesta che è stata supportata anche dai Cinque stelle per consentire la massima trasparenza sulla vicenda.

«A nostro avviso i profili di conflitto di interessi esistono tutti», spiega il consigliere di Chioggia è libera, Giuseppe Casson, «il sindaco continua a non rispondere sui punti sollevati, in particolare sul fatto di non aver formalizzato subito un atto di non ingerenza nella vicenda appena eletto, sul fatto di avere tenuto per sé il Demanio per un mese, dopo la pubblicazione della sentenza, e sulla mail con cui ha risposto al legale. Allora chiediamo che sia un ente terzo, la massima autorità in materia, a pronunciarsi».

Sui punti è stata interpellata anche la segretaria comunale che nega ci siano irregolarità. «Ho verificato se in questi mesi il sindaco abbia deliberato in materia di Demanio», spiega Targa, «non c’è alcun atto quindi non ravviso gli estremi per segnalare all’Anac il caso. I profili di conflitto di interesse ci sono quando un amministratore vota o delibera su una materia in cui abbia interessi diretti o di parenti fino al quarto grado. Non ci sono state deliberazioni. Anzi, ai primi di gennaio, il sindaco alla mia presenza ha demandato al vice di seguire la vicenda».

Una risposta che non ha soddisfatto le opposizioni. «Prendiamo atto che la segretaria generale non vuole chiedere un parere all’Anac», spiega Barbara Penzo, capogruppo del Pd, «e che secondo lei non ci sono conflitti. Noi siamo di avviso diverso dato che c’è una mail, che il sindaco ha inviato con il suo indirizzo privato, all’avvocato della controparte che chiedeva al Comune di dar corso alla sentenza. Se non lo fa la segretaria generale lo faremo noi, anzi dovrebbe farlo il sindaco stesso per dimostrare che non ha commesso nulla di irregolare».

Anche i Cinque stelle, continuamente incalzati dall’opposizione per prendere posizione, hanno concordato sulla richiesta di un parere. «Diamo pieno supporto al nostro sindaco», spiega il capogruppo Cinque stelle, Paolo Bonfà, «ma non abbiamo problemi a chiedere un parere all’Anac così daremo dimostrazione che non sussistono problemi».

Il sindaco, intervenuto a più riprese, ha ammesso qualche svista. «Ho risposto all’avvocato Alegiani con la mia mail», spiega Ferro, «perché non gestisco io la posta del sindaco e mi era più semplice rispondere con la mia. Forse ho sbagliato, ma non vedo dove stia il problema. Tra l’altro dopo quella comunicazione ho passato la gestione delle comunicazioni con il legale all’avvocatura civica. Non ho prestato molta attenzione a questa cosa, forse per inesperienza».

Quando l’opposizione ha insistito sulla mail e sulle possibili ingerenze, il sindaco ha ipotizzato anche un ulteriore passo indietro. «Sono certo di non aver commesso nulla di male», spiega Ferro, «ma se questa storia continuerà sono anche disposto a cedere le mie quote nella società per non continuare a dovermi giustificare».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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