Suicidio assistito, veneziano muore nella stessa clinica di dj Fabo

Gianni Trez, 64 anni, se ne è andato dignitosamente alle 11. Il pensionato malato di tumore si è spento nel centro svizzero. Vegetariano e salutista ormai viveva con dolori lancinanti. Ha chiesto alla moglie Emanuela il suicidio assistito
Una veduta esterna della clinica Dignitas a Pfaffikon, nel Canton Zurigo, dove il Dj Fabo oggi ha ottenuto di morire circondato dai suoi familiari. Per il rientro in Italia della salma potrebbero servire fino a 48 ore, necessarie per espletare le procedure amministrative previste dalla legge svizzera, 27 febbraio 2017. ANSA/ ROBERTO RITONDALE
Una veduta esterna della clinica Dignitas a Pfaffikon, nel Canton Zurigo, dove il Dj Fabo oggi ha ottenuto di morire circondato dai suoi familiari. Per il rientro in Italia della salma potrebbero servire fino a 48 ore, necessarie per espletare le procedure amministrative previste dalla legge svizzera, 27 febbraio 2017. ANSA/ ROBERTO RITONDALE

VENEZIA. "Gianni ci ha lasciati, serenamente, come ha sempre vissuto. Ha sorriso fino alla fine. Voglio ringraziare Dignitas che ha permesso a Gianni di non soffrire. E sollecitare il nostro Parlamento a fare al più presto una legge sul fine vita perché non è possibile che in un Paese civile una persona non possa scegliere come morire senza soffrire." Sono le parole della moglie Emanuela.

 

Si è infatti spento questa mattina alle 11 Gianni Trez, l’uomo di 64 anni che ha chiesto di morire dopo anni di malattia e la cui “morte assistita” era in programma oggi, martedì 28 febbraio.

 

L’uomo è morto nel centro Dignitas, a Pfafficon, nel Cantone Zurigo,  in Svizzera, lo stesso in cui ieri, lunedì 27, si è spento Dj Fabo, l'ex disc jockey rimasto tetraplegico e cieco il cui caso sta dividendo l'Italia.

 

Pensionato Telecom, Gianni era malato di tumore nonostante fosse stato per tutta la vita un salutista e vegetariano.

Dopo la diagnosi e le cure Gianni Trez si era sottoposto anche a un’operazione che però non aveva dato l'esito sperato. «Potrei vivere ancora mesi, forse anni, ma non riesco a mangiare, a parlare, a dormire. Provo dolori lancinanti. È una sofferenza senza senso», ha spiegato in un’ultima intervista.

 

«Morire con dignità la scelta di Vittorio. La politica si muova»
Vittorio Bisso, morto in una clinica svizzera a 53 anni nel 2012, e la moglie Marisa Piovesan

 

L’uomo ha chiesto alla moglie Emanuela di essere accompagnato in Svizzera per poter morire senza altre sofferenze.

 

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