Suicidio assistito, veneziano muore nella stessa clinica di dj Fabo

VENEZIA. "Gianni ci ha lasciati, serenamente, come ha sempre vissuto. Ha sorriso fino alla fine. Voglio ringraziare Dignitas che ha permesso a Gianni di non soffrire. E sollecitare il nostro Parlamento a fare al più presto una legge sul fine vita perché non è possibile che in un Paese civile una persona non possa scegliere come morire senza soffrire." Sono le parole della moglie Emanuela.
Si è infatti spento questa mattina alle 11 Gianni Trez, l’uomo di 64 anni che ha chiesto di morire dopo anni di malattia e la cui “morte assistita” era in programma oggi, martedì 28 febbraio.
L’uomo è morto nel centro Dignitas, a Pfafficon, nel Cantone Zurigo, in Svizzera, lo stesso in cui ieri, lunedì 27, si è spento Dj Fabo, l'ex disc jockey rimasto tetraplegico e cieco il cui caso sta dividendo l'Italia.
Pensionato Telecom, Gianni era malato di tumore nonostante fosse stato per tutta la vita un salutista e vegetariano.
Dopo la diagnosi e le cure Gianni Trez si era sottoposto anche a un’operazione che però non aveva dato l'esito sperato. «Potrei vivere ancora mesi, forse anni, ma non riesco a mangiare, a parlare, a dormire. Provo dolori lancinanti. È una sofferenza senza senso», ha spiegato in un’ultima intervista.
L’uomo ha chiesto alla moglie Emanuela di essere accompagnato in Svizzera per poter morire senza altre sofferenze.
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