Suicidi e crisi, risponde Napolitano
Il Quirinale risponde all'associazione artigiani dopo la denuncia della crisi che attanaglia la categoria e dei tanti imprenditori che si sono tolti la vita in Veneto e nel Basso Piave. La lettera della presidenza della Repubblica è stata recapitata nella sede della Confartigianato da parte del segretariato della presidenza della Repubblica, in risposta alla lettera inviata dal presidente Ildebrando Lava.
Lava aveva invocato un intervento degli alti vertici dello Stato, chiedendo di emanare una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e che tuteli l’impresa artigiana. Poi Lava chiedeva di agire sul sistema bancario a favore delle famiglie e delle imprese artigiane. Tra le altre proposto, l' introduzione immediata di norme urbanistiche nazionali o territoriali, che consentano un forte rilancio del comparto edile per gli edifici a consumo energetico zero. Nella risposta il presidente Napolitano, attraverso la segretaria, descrive le iniziative che sono state possibili, attraverso la Prefettura fino a oggi. «Anche se mi attendevo più immediatezza», dice il presidente della Confartigianato, «è una risposta che comunque soddisfa, perché testimonia che le nostre parole non sono cadute nel vuoto e il nostro appello è stato in qualche modo raccolto attraverso quanto ha potuto intraprendere la Prefettura, cosa che ci vede impegnati in prima persona come associazione. Rimango, invece, amareggiato per non avere avuto altrettanta attenzione dalla parte politica che, dopo le dichiarazioni d’intenti, soprattutto durante lo “stato generale dell’economia”, organizzato a San Stino di Livenza. Di fatto non abbiamo avuto altre risposte e azioni concrete. Sono fortemente deluso, conclude Lava, anche per l’ultima nostra segnalazione sulle aziende artigiane che lavorano in sub appalto e che non riescono ad ottenere soddisfazione al credito nonostante le ditte che vincono gli appalti con gli enti pubblici vengano pagate. Mi aspettavo almeno un segnale di solidarietà ed invece la politica ha taciuto ancora una volta».
La situazione resta critica per il mondo del lavoro. La Cgil ha denunciato un crescente precariato per i giovani e le donne. I licenziamenti sono attorno al migliaio, altrettante le casse integrazioni. Anche settori quali l'edilizia si sono fermati e hanno aumentato la schiera dei disoccupati. Ma i prezzi delle case scendono ancora lentamente e il mercato non è certo ripartito.(g.ca.)
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