Sui Pili l’ombra del reato di “omissione”
VENEZIA. Nuova interrogazione, dei consiglieri comunali Felice Casson, Rocco Fiano, Giovanni Pelizzato, Francesca Faccini, Renzo Scarpa e Ottavio Serna, al sindaco, Luigi Brugnaro, per sollecitare la sua risposta non solo agli interrogativi aperti sulla situazione ambientale nell’area dei Pili in consiglio comunale, ma anche a Cgil, Cisl e Uil veneziane che gli hanno dato un ultimatum”sui temi dello sviluppo, delle bonifiche e della reindustrializzazione di Porto Marghera.
Del resto Brugnaro non è abituato a rispondere a interpellanze e interrogazioni. Tanto meno lo ha fatto in merito al ravvisato reato di “omissione” – più volte segnalato dal ministero dell’Ambiente – per le mancate misure di prevenzione dei rischi ambientali e sanitari causati dallo stato di contaminazione dell’area dei Pili, dove il sindaco vorrebbe vedere costruito il nuovo stadio per Reyer. Brugnaro non ha risposto all’interpellanza, presentata più di un mese fa, dal consigliere e magistrato fuori ruolo, Felice Casson, che aveva per oggetto il «grave stato di contaminazione» dell’area dei Pili che è di proprietà della sua società, Porta di Venezia spa da 12 anni. Brugnaro non ha risposto personalmente nemmeno ai consiglieri del Gruppo Misto, Ottavio Serena e Renzo Scarpa che più di un mese fa gli hanno chiesto di informare, in quanto sindaco di Venezia, la Procura della Repubblica di Venezia della «omissione dell’obbligo di adottare misure per prevenire i rischi ambientali e sanitari», segnalata più volte anche dal ministero dell’Ambiente. A Scarpa e Serena ha però risposto Derek Donadini, vice capo gabinetto del sindaco e già amministratore della sua società “Porta di Venezia”, soltanto per «escludere l’esistenza di qualsiasi fattispecie del reato d’omissione». Scarpa a Serena avevano anche richiesto la costituzione di una “commissione d'indagine per verifiche ed approfondimenti in merito alla situazione e all'ipotesi di recupero e sviluppo dell’area dei Pili. Richiesta bocciata senza tante discussioni dai consiglieri fucsia della Prima commissione e a quanto sembra sparita nel nulla, malgrado ci sia l’obbligo di portare, comunque, la richiesta di costituzione della commissione d’inchiesta, in consiglio comunale metterla ai voti.
A fronte di tutte le mancate risposte del sindaco, è stata così presentata venerdì scorso dai consiglieri del Gruppo Misto e della Lista Casson , una nuova interrogazione, con richiesta di risposta scritta, al sindaco Brugnaro, in cui si ricorda l’obbligo giuridico dell’amministrazione comunale – sottolineato anche dal ministero dell’Ambiente – di prevenire i «rischi sanitari e ambientali derivanti dalla situazione di contaminazione nell’area dei Pili, causata dai rifiuti industriali (fosfogessi) della produzione di acido fosforico». Nell’interrogazione i consiglieri dell’opposizione chiedono al sindaco di chiarire se il suo vice capo di gabinetto Donadini abbia risposto a Serena a Scarpa, con una lettera del 13 aprile scorso «nella sua funzione istituzionale e/o anche in quella di dirigente pro-tempore della società Porta di Venezia, alla quale il ministero dell’Ambiente aveva inviato il sollecito per la messa in sicurezza dell’area dei Pili.
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