Subaffittava ad alcune prostitute sfrattato un pensionato 75enne

Dopo due anni di rinvii, vigili e carabinieri in via della Rinascita per allontanare l’uomo dall’alloggio comunale: per calmarlo è arrivata l’ambulanza. Il delegato Silotto: «Per lui troveremo una soluzione»
Di Alessandro Abbadir

MARGHERA. Subaffittava alcune stanze di una casa del Comune di Venezia, di cui era inquilino, ad alcune prostitute: ieri mattina nei suoi confronti è stato seguito lo sfratto forzoso con vigili urbani e carabinieri. Adesso Bruno Sansotta, 75 anni, che risiedeva in via della Rinascita al civico 154 a Ca’ Emiliani a Marghera, si trova di fatto in strada, per ora ospitato da amici.

Ieri mattina verso le 10, dopo due anni di ordinanze del Comune e di rinvii, all’uscio di casa si sono presentati i vigili urbani e i militari dell’Arma che si trovano con la caserma a due passi dall’appartamento in questione. «Siamo arrivati qui», ha detto il commissario capo dei vigili di Venezia Gianni Brandani, «per eseguire uno sfratto esecutivo che era fermo da due anni, visto che Bruno Sansotta, inquilino al quale era stata assegnata una casa del Comune ha violato palesemente l’obbligo sancito dalla normativa che vieta di subaffittare l’appartamento».

Con i vigili e i carabinieri sono anche arrivati alcuni tecnici e operai di una ditta specializzata che hanno rimosso porte ed infissi e hanno cambiato le serrature e sigillato l’appartamento.

Sansotta all’inizio ha fatto resistenza spiegando che non si sarebbe mai mosso da quella casa. Per cercare di farlo ragionare i vigili hanno cominciato con l’uomo una lunga discussione e alla fine è stato necessario anche l’intervento dell’ambulanza con i soccorsi medici per calmare l’anziano che poi però ha lasciato l’appartamento.

Ora bisognerà trovare però per l’uomo un’altra soluzione abitativa visto che un anziano di 75 anni certo non può restare a dormire per strada, soprattutto con la stagione invernale in arrivo. La Municipalità di Marghera con il delegato alla Casa Mario Silotto invita l’uomo a recarsi ai servizi sociali per intraprendere un percorso ad hoc.

«Sansotta», spiega Silotto, «non è stato allontanato perché teneva in casa delle prostitute ma perché, visto che la casa non è sua, non poteva sub affittare a terzi. Certo, il fatto che la sua casa si fosse trasformata in un appartamento a luci rosse certo non depone a suo favore. Invito Sansotta a recarsi negli uffici dei Servizi Sociali della Municipalità di Marghera che si trovano in via Correnti, non distanti da dove ha abitato finora. Insieme troveremo una sistemazione provvisoria in cui potrà dormire per poi arrivare ad una soluzione più stabile nel giro di qualche mese. Quello che va chiarito in casi come questi, è che chi viola la legge ne subisce le conseguenze».

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