Stupro di Jesolo, per gli inquirenti prove schiaccianti: convalidato l'arresto

MESTRE. Gli inquirenti sono tranquilli: per loro, con gli indizi raccolti, Mohamed Gueye, 25 anni, senegalese, detto “Momo” o “Mario”, non ha scampo.
Intanto il suo fermo è stato convalidato e trasformato in arresto. L'uomo si è difeso. "Nessuna violenza, il rapporto era consenziente".
Ma le prove non regaleranno amare sorprese all’accusa rappresentata dal pm Massimo Michelozzi durante il futuro processo. Prove che dimostrano, secondo la Procura e la polizia, che “Momo” ha violentato la notte tra mercoledì e giovedì una 15enne in spiaggia a Jesolo.
Una violenza che ha costretto la ragazzina a rimanere in ospedale tre giorni. Minore che era a Jesolo in vacanza con gli amici.
Ci sono voluti solo tre giorni agli uomini della Squadra Mobile per incastrare il senegalese che molti ragazzi della “movida” jesolana conoscono bene. Prove che però non sono state tutte allegate al dispositivo di fermo firmato dal pm. In quell’atto c’è solo lo stretto necessario perché regga la convalida.
Ed è un aspetto che per il momento crea qualche problema al difensore del giovane senegalese, l’avvocato trevigiano Jacopo Alessi, che ieri ha incontrato nel carcere di Santa Maria Maggiore il suo assistito. Un incontro durato quasi quattro ore e che è servito al legale per avere una prima idea su come basare il dossier difensivo.
“Momo” ha parlato molto dell’incontro con la ragazzina, dell’evolversi della serata e per finire di cosa è successo in spiaggia. Parole che serviranno al legale per trovare particolari ed elementi da usare per rendere meno grave la posizione del suo cliente. «In questo momento raccontare quello che ha detto il mio assistito non ha senso», spiega. «Infatti non posso dire di avere in testa un’idea chiara su come basare la difesa in quanto sul dispositivo di fermo non sono state riportati grandi elementi. Solo domani (oggi ndr) avrò un’idea chiara delle prove raccolte. Spero che mettano a disposizione il materiale il prima possibile. Di conseguenza ci sarà la possibilità di confrontare quanto racconta il mio cliente» continua l’avvocato Alessi, «con quanto raccolto dalla polizia. Sicuramente il ragazzo è una persona provata. Ha chiesto della figlia e della compagna con la quale sono in contatto».
Da quanto emerge, la ragazza con la quale ha avuto una bambina due anni fa, non lo ha abbandonato. E infatti si è fatta sentire dal legale che lo assiste. —
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