Studio Agazzi Caldera, il post al Consiglio di disciplina

Via all’iter per far arrivare all’attenzione del consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Venezia il caso dello studio legale Agazzi-Caldera di Mestre, finito nella bufera per il post su Facebook pubblicato a poche ore dalla tragedia ferroviaria di Pioltello per offrire assistenza legale alle vittime. Lo ha deciso il consiglio dell’Ordine che si è riunito nel pomeriggio di ieri, inserendo all’ordine del giorno anche la vicenda che ha fatto il giro d’Italia grazie al tamtam sul social network.
Ora lo studio legale sarà invitato a presentare una memoria (non obbligatoria) sulla vicenda. Nel frattempo gli atti saranno inviati al consiglio di disciplina che istruirà il procedimento. L’illecito contestato allo studio Agazzi-Caldera sarebbe di tipo deontologico. «È importante che l’immagine dell’Avvocatura veneziana, che è sana, non sia minimamente accorpata al comportamento dei singoli», aveva tuonato l’avvocato Paolo Maria Chersevani, presidente dell’Ordine, a poche ore dall’esplosione del caso, «La pubblicità è ammessa, ma nel limite del rispetto della dignità e del decoro della professione previsto dall’articolo 35 del codice deontologico. Post come questi sono inaccettabili: è bene che la gente ne sia informata». Tra l’altro sul tavolo dell’Ordine veneziano erano arrivati esposti da vari Ordini d’Italia, sconcertati per i contenuti del post. «Ci preme evidenziare che la pubblicazione del post e dei suoi contenuti è stata purtroppo frutto di un fraintendimento», aveva chiarito nell’immediato lo studio Agazzi-Caldera, «Non era certo nostra intenzione urtare la sensibilità delle vittime di questa grande tragedia alle quali, anzi, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà». (ru.b.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia