Studi per salvare la testuggine palustre
MARCON. L'oasi delle cave di Gaggio Nord, gestita dalla Lipu, sarà oggetto di uno studio sulla testuggine palustre europea. A condurlo saranno la stessa Lega italiana per la protezione degli uccelli e l’Università Ca’ Foscari. Da specie comune a specie a rischio il passo è stato breve, la triste parabola di questa tartaruga (Emys orbicularis) ora tra le più minacciate in Europa. Ecco che Lipu e ateneo veneziano sono pronti ad avviare un importante studio che prevede la cattura momentanea degli esemplari nella riserva naturale, usando speciali trappole, per ottenere dati biologici utili e capire la struttura della popolazione e i rapporti con l’americana testuggine palustre dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans). Prima delle grandi bonifiche e delle trasformazioni ambientali causate dall’uomo, la testuggine palustre europea era una specie comune. Le zone umide ricavate dall’estrazione di argilla, come la riserva di Gaggio Nord, rimangono importanti roccaforti per questo rettile. Tuttavia non mancano le preoccupazioni per la sorte delle popolazioni che vivono in quest’area protetta. Il progetto di Lipu e Università di Venezia, che si svilupperà dal 2016 al 2018, nasce proprio dall’esigenza di arrivare a una rigorosa strategia di conservazione, per la quale servono però profonde conoscenze sulle dinamiche in atto, dunque studi scientifici mirati. Secondo Ugo Faralli, responsabile Oasi e Riserve Lipu, «questo progetto è un altro importante passo per salvaguardare le specie a rischio, ma altrettanto decisiva sarà la concreta trasformazione dell’oasi di protezione in una riserva naturale».
Simone Bianchi
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