Studenti veneziani a Tokyo"Stiamo bene ma qui è terribile"

Una comitiva di Ca'  Foscari era a Tokyo: stanno tutti bene. Hanno visto i grattacieli ondeggiare e piegarsi anche di diversi metri. Anche un ingegnere del Miranese era nella capitale giapponese. Apprensione tra i turisti a  Venezia
VENEZIA.
Sono tanti gli studenti di Ca' Foscari (della facoltà di Lingue orientali) in Giappone, nel mezzo del terremoto di 8,9 gradi Richter che ha devastato il Paese. Rosa Cairoli, una ricercatrice veneziana che abita a Tokyo, è riuscita a parlare con loro e poi con l'Italia tramite Skype. Tutti gli studenti stanno bene e hanno contattato le loro famiglie. "I grattacieli si piegavano anche di metri - ha racconta la ricercatrice - Una scossa così in Italia avrebbe provocato una catastrofe".


Anche un ingegnere del Miranese, Alberto Battois, si trovava a Tokyo per lavoro. E' riuscito a parlare via Facebook con un amico, descrivendo la propria paura mentre la terra tremava.


Le comunicazioni telefoniche sono saltate: per comunicare con il Giappone spesso si può utilizzare solo Internet.


Apprensione anche tra la comunità giapponese a Venezia, circa un centinaio di persone. Alcuni turisti vorrebbero rientrare in patria, ma l'aeroporto di Tokyo è chiuso e i voli da Venezia sono stati annullati.
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