Studenti in piazza per bloccare i test

Cancelli chiusi al Gritti per lo sciopero delle bidelle, aule delle classi seconde vuote al liceo artistico, al Bruno e al Pacinotti
Di Francesco Furlan

L’istituto Gritti chiuso per lo sciopero delle bidelle - il personale Ata - e buona parte delle aule delle classi seconde vuote nei licei e nelle altre scuole superiori della città. A livello nazionale il boicottaggio delle prove Invalsi - secondo dati dei Cobas - ha riguardato un terzo delle classi, in città la percentuale potrebbe essere più alta.

Qualche esempio. Al liceo artistico statale le prove non sono state fatte in nessuna delle sei classi seconde, aule vuote si sono viste anche al Bruno, al Pacinotti, e ancora al Marco Polo o all’Algarotti, solo per citare alcune delle scuole superiori della città. Contro le prove dell’istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo hanno protestato i docenti dei sindacati Gilda - che si sono riuniti in assemblea al Pacinotti - e Cobas, una parte dei quali ha sfilato con gli studenti, i veri protagonisti della giornata di ieri. I primi presìdi dei ragazzi davanti alle scuole superiori sono iniziati alle 8 e il principale è stato al grande polo scolastico di via Bissuola, dove è più alto il numero degli studenti e dove sono più attivi i ragazzi del coordinamento studentesco. Il boicottaggio è riuscito soprattutto al Gritti, dove i cancelli sono stati chiusi per lo sciopero dei bidelli.

Le classi del Gritti tra l’altro erano state scelte dall’Invalsi come classi campione, con la presenza cioè di osservatori esterni. Dal distretto di via Bissuola e da altre scuole di Mestre alcuni gruppi di studenti sono partiti in «cortei selvaggi» - come li hanno chiamati - alla volta del centro di Mestre e di piazzetta Pellicani, dove si è tenuta una sorta di assemblea generale alla quale ha partecipato anche una delegazione di una decina docenti. «Mi sembra che il risultato sia andato oltre le aspettative», dice Stefano Micheletti dei Cobas, «perché in molte scuole le prove non sono state eseguite e il fronte dei contrari è molto ampio».

«Noi non contestiamo il fatto che si voglia valutare la scuola ma il modo in cui questo viene fatto, attraverso i quiz», dice Federica Valeri, rappresentante d’istituto del Gritti e del Coordinamento degli studenti. «L’assemblea di piazzetta Pellicani è stata molto partecipata e ci siamo lasciati con l’impegno di continuare la nostra battaglia anche il prossimo anno, anche perché l’obiettivo è che le prove Invalsi, inutili e molto costose, siano definitivamente cancellate». Il 6 e 7 maggio le prove Invalsi si erano tenute nelle classi seconde e quinte delle elementari mentre a fine giugno, in concomitanza con gli esami, verranno proposte ai ragazzi di terza media.

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