Studenti Erasmus e ladri di bici rubavano e rivendevano on line
Erano studenti full time, che, però avevano anche del tempo libero per arrotondare. P.O e S.K, due studenti universitari ucraini che facevano parte del programma Erasmus e si trovavano nella nostra città per motivi di studio (frequentavano la Facoltà di Storia a Ca’ Foscari), gestivano lo smercio di bici rubate dalle rastrelliere della stazione, che rivendevano dopo aver messo a punto qualche accorgimento, sul sito Subito.it, per racimolare soldi facili. Da ottobre a oggi hanno rivenduto circa 170 bici, a un prezzo variabile: dai 50 a poche centinaia di euro.
L’attività messa in campo attorno alla stazione è stata scoperta dai carabinieri di Mestre guidati dal capitano Antonio Bisogno, che si sono messi sulle tracce dei ladri di bici e hanno capito seguendo le denunce di furti, che dietro alle sparizioni c’erano due studenti poco più che ventenni. I giovani, residenti in centro, tiravano le fila del meccanismo per la ricettazione di biciclette rubate. Negli scorsi giorni, erano giunte numerose segnalazioni o denunce circa furti di bici a carico di pendolari o studenti, in particolare attorno alla stazione ferroviaria, dove persone che lasciano la bici per spostarsi con il treno e poi riprenderla la sera, ce ne sono a bizzeffe. Così come molte sono quelle che scompaiono. Una, in particolare, ha attirato, però, l’attenzione dei militari, perché il proprietario aveva riconosciuto la propria bicicletta rubata solo due giorni prima, già in vendita sul sito “Subito.it” a un prezzo stracciato. Possibile fosse proprio quella? Evidentemente sì. Le indagini, immediatamente avviate dal personale della stazione, hanno permesso di individuare i possibili autori della rivendita, sospetti poi confermati da una precisa attività di riscontro con servizi di osservazione e appostamenti. Acquisite le informazioni, è scattata la “trappola” per i due giovani: i carabinieri hanno dato appuntamento agli studenti, fingendosi qualsiasi acquirenti. Dopo aver preso contatto e aver verificato che si trattasse effettivamente di un’attività di ricettazione, i militari si sono qualificati e, di fronte alle prime ammissioni, hanno eseguito la perquisizione nel domicilio dei due studenti stranieri.
Nel garage dell’abitazione, oltre alla bicicletta riconosciuta e in vendita su Libero.it, hanno trovato altre diverse bici di provenienza sicuramente illecita, delle quali i militari sono ora alla ricerca dei rispettivi proprietari. Dallo stesso account, di bici ne avevano vendute ben 170. Per i due studenti è scattata la denuncia per ricettazione, nonché gli ulteriori accertamenti mirati a individuare se possano essere gli autori di analoghi furti e quanto possa essere esteso il giro di riciclaggio messo in piedi dai due ragazzi.
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