Studenti a Ca’ Farsetti contestato il rettore

Vendita dei tre palazzi di Ca’ Foscari, accesa discussione ieri in sala consiliare Carraro annuncia un confronto con i Dipartimenti per decidere se andare avanti
Di Enrico Tantucci
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. CONFERENZA DEL RETTORE CARLO CARRARO. 17.12.2013.-
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. CONFERENZA DEL RETTORE CARLO CARRARO. 17.12.2013.-

Duro confronto – con contestazioni da parte degli studenti - per il rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro, chiamato ieri nell’aula del Consiglio comunale a riferire sulla vendita dei tre palazzi storici di Lingue - Ca’ Bembo, Ca’ Cappello, e Palazzo Cosulich - che hanno già portato l’assemblea di Ca’ Farsetti a votare all’unanimità un ordine del giorno che chiedono a sindaco e Giunta di bloccarne il cambio di destinazione d’uso a fini alberghieri. Le risposte di Carraro - pur con alcuni significativi cambiamenti rispetto alla linea seguita sino ad oggi - non hanno però pienamente convinto parte dei consiglieri, che hanno già chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sui rapporti tra Comune e università. Tre comunque le novità più significative annunciate dal rettore. «La vendita tre dei palazzi in cambio dell’ex sede Enel di Ca’ Sagredo - ha spiegato - dopo alcune consultazioni legali, non sarà più una semplice permuta paritaria, ma prevederà anche una parte in denaro, che sarà a vantaggio dell’università. Per quanto riguarda inoltre la dislocazione dei nuovi spazi per Lingue, stiamo verificando con i direttori di Dipartimento la bontà dell’operazione, per stabilire se andare avanti. Infine per l’immobile di calle dei Guardiani, che avevamo messo all’asta e per il quale è pervenuta una sola offerta, ma da parte degli studenti e non concreta, ne ho discusso con il sindaco e ho proposto al Comune, che ce lo aveva donato, di riprenderselo. C’era stato dato con il vincolo di usarlo della didattica, ma visto che non è stato possibile, perché è in buona parte occupato, lo restituiremo all’Amministrazione». Gli studenti cafoscarini - che sono anche intervenuti con le loro rappresentanti Ilaria Gervasoni e Marta Canino - hanno però accolto il rettore con ironici cartelli al suo indirizzo con scritte come: «Tutte panzane invendibili». Nel suo intervento iniziale, Carraro, ha parlato della logica dei tre accorpamenti delle Facoltà di Scienze, Economia e Lettere e Lingue. La prima si trasferirà definitivamente a Via Torino - lasciando Santa Marta, dove sorgerà un centro per la residenza studentesca da 650 posti - dal settembre del prossimo anno. La seconda è già incardinata a San Giobbe con un’altra casa dello studente da 250 posti. E la terza, appunto, prevede lo spostamento a Ca’ Sagredo, nel palazzo dell’ex Enel nei pressi di Piazzale Roma. «Con il trasferimento a Ca’ Sagredo - ha ribattuto Ilaria Gervasoni per gli studenti - lsa Facoltà di Lingue verrà a perdere 1464 posti-aula, considerando anche quelle che verranno meno a Santa Marta. Perplessità abbiamo anche sulle stime, perché mentre per i tre palazzi che cede, su una “forbice” compresa tra 35 e 55 milioni di euro, Ca’ Foscari ha scelto la valutazione più bassa, per Ca’ Sagredo, che andava da 28 a 37 milioni di euro, è stata scelta la stima di 36 milioni di euro». Perplessità anche per gli spazi riservati alle biblioteche di L;ingue nel nuovo edificio, con libri in parte trasferiti nei depositi di via Torino. Ma altra questione - sollevata anche dalla rappresentante dei genitori della Renier Michiel Giovanna Pensa - è l’interclusione dell’uso del giardino di Ca’ Bembo ai bambini della scuola elementare per fantomatici carotaggi per la presenza di amianto. »Sarà l’Arpav a stabilire come stanno le cose», ha ribattuto Carraro, Ma il sospetto avanzato anche da consiglieri come Sebastiano Bonzio della Federazione della Sinistra è che l’inquinamento - da valutare – sia usato anche per vendere il palazzo libero da vincoli al nuovo acquirente. Molti gli interventi dei consiglieri – tra i più battaglieri quello di Marta Locatelli del Pdl, soprattutto sulle stime e sulla vendita in permuta, tra i più riflessivi quello di Gabriele Scaramuzza del Pd -ma da parte di tutti una richiesta di chiarezza che sarà affidata ora a un Consiglio comunale vero e proprio.

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