Stroncato nel sonno da una crisi d’asma
È stato trovato privo di vita nella camera da letto di casa sua, a Padova. Sulla morte di Francesco Hornbostel, 27 anni (ne avrebbe compiuti 28 mercoledì), laureato in Economia con il massimo dei voti a Ca’ Foscari, aleggia lo spettro di un attacco notturno d’asma. Per chiarire le circostanze di questa morte prematura sarà necessaria l’autopsia.
La scoperta è stata fatta ieri verso le 17 in una villetta di via Lucca, zona Basso Isonzo, poco distante dagli impianti della Rari Nantes. I familiari si sono resi conto solo allora che Francesco non si era ancora alzato dal letto: sono andati in camera e si sono accorti che giaceva immobile. Hanno provato a scuoterlo ma niente da fare. Una richiesta d’aiuto disperata è giunta alla centrale del Suem 118. Medici e infermieri sono accorsi in via Lucca per tentare le manovre di rianimazione. Invano.
Di lì a poco sono arrivati anche i carabinieri per l’esame esterno della salma e gli accertamenti di polizia giudiziaria. Nessun segno di violenza, nessun elemento sospetto rilevato intorno al letto o sul comodino. Indagando sulla vita del giovane hanno scoperto che soffriva d’asma. Francesco Hornbostel aveva trascorso il sabato sera in centro con gli amici: una serata come tante. Uno di loro l’aveva accompagnato a casa verso l’una e mezza. La madre era uscita di casa di primo mattino ed è rimasta fuori a pranzo. Nessuno si è quindi preoccupato di indagare sui motivi per cui il giovane tardava ad alzarsi. Nessuno immaginava che dietro quella porta si nascondesse una simile tragedia.
Il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia sulla salma che nel frattempo è stata trasferita in Medicina legale. Solo in questo modo si potrà capire se la morte è giunta in seguito a una crisi d’asma o per qualche altra complicazione di tipo cardiaco.
Ieri pomeriggio, in via Lucca 3, amici e parenti hanno affollato il salotto di casa Hornbostel. Tutti insieme, stretti attorno al dolore lancinante della mamma del giovane Francesco, Laura Battalliard, sconvolta dalla perdita improvvisa del figlio maggiore. «Francesco era un bravissimo ragazzo, sanissimo, che ha sempre vissuto in maniera regolare e morigerata», ha detto tremante e con le lacrime agli occhi Bruno Battalliard, lo zio di Francesco. «Aveva iniziato a lavorare ormai da due anni, era in un momento di crescita professionale, in un bel periodo della sua vita».
Francesco, dopo essersi laureato in Economia con 110 e lode all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e dopo essersi specializzato con un master in Finanza, dal giugno del 2014 aveva iniziato a lavorare per la sede di Verona della società di consulenza Kpmg. «Ultimamente l’avevano mandato a Milano per seguire dei progetti, faceva la spola con Padova, dove tornava nel weekend per vedere la mamma, la sorella Giulia e gli amici».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia