Stroncato da un malore, muore in azienda
CAORLE. Dolore e sconcerto nel Portogruarese per la morte improvvisa del senegalese Sadibou Diop, 52 anni, trovato senza vita ieri mattina al Centro Tori Vallevecchia Intermizoo, l’azienda zootecnica interregionale situata in zona Brussa dove lavorava. Attorno alle sette del mattino, infatti, i colleghi, non vedendolo arrivare sono andati a cercarlo e hanno rinvenuto il corpo senza vita nella doccia dello storico rappresentante degli immigrati sul territorio, dando prontamente l’allarme. I sanitari del Suem 118, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della vittima, riconducibile a un possibile malore. La dinamica è tuttavia al vaglio dei carabinieri che hanno eseguito i rilievi di legge e non è da escludere che nelle prossime ore venga eseguito sul corpo l’esame autoptico.
Nato a Dakar nel 1966, da alcuni anni cittadino italiano, Sadibou Diop è stato uno dei primi senegalesi giunti in Veneto dopo un percorso lavorativo in Germania. Una figura molto attiva sul fronte dell’integrazione e anche in quello sindacale, dal momento che era delegato Cisl nel settore agroalimentare.
«Ci lascia un pioniere dell’immigrazione», spiega Ivano Cavallin, già responsabile del settore agricolo Fai-Cisl, «visto che Diop negli anni ha rappresentato un punto di forza indiscusso sul tema dell’integrazione. Ha fondato l’associazione dei senegalesi, è stato tra i fondatori della Consulta per gli immigrati e ha avuto nel tempo una grande lungimiranza, oltre a doti come sensibilità, solidarietà, umiltà e impegno civile. Se oggi c’è una visione di integrazione nel territorio del Veneto Orientale è sicuramente grazie a lui, che ha saputo relazionarsi con tutte le forze politiche del territorio, guidando in maniera civile una proposta di integrazione di grande autorità morale. Ha lasciato un segno che non scomparirà mai, anche tra i giovani».
Dal 2010 fino allo scorso novembre Sadibou Diop ha ricoperto inoltre la carica di presidente dell’Associazione Migranti della Venezia Orientale. Negli ultimi mesi si era impegnato in prima persona nel progetto Controesodo, finalizzato alla realizzazione di una grande azienda agroindustriale nella regione della Casamarche, tra le più povere del Senegal. «La sua improvvisa scomparsa», ricorda in una nota l’Associazione Migranti della Venezia Orientale, «ha colpito duramente tutti. Sadibou era una persona straordinaria, che amava il suo lavoro, un figura di riferimento per centinaia di immigrati e molto stimata da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo. Il suo obiettivo era di riportare in Africa quanto aveva imparato in Italia per dare un’occasione ai suoi connazionali».
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