Stroncati dal male a tre giorni di distanza
NOALE. Stroncati dal male a pochi giorni di distanza l’una dall’altro. Una storia triste, ma capace di nascondere dietro al lutto un amore sconfinato. Arriva da Noale, dove Renato Muscarella e Laura Doz, marito e moglie, sono morti a tre giorni di distanza l’uno dall’altra, stroncati dallo stesso male incurabile. Sessantasei anni lui, di professione ragioniere, ora in pensione, 63 lei, fino a qualche anno fa insegnante di lettere all’istituto comprensivo Cordenons di Santa Maria di Sala. Li separavano tre anni d’età, ora anche tre giorni dalla morte. Se ne sono andati quasi insieme, nella sofferenza fisica e nel grande amore che li ha sempre legati, dopo aver condiviso tutto, anche l’ultimo lungo calvario della malattia: lui ha smesso di lottare lunedì scorso, lei giovedì. Vivevano a Noale, in via Arta Terme e fino all’ultimo sono stati accompagnati in questo difficile percorso dall’affetto dei figli Andrea, Elena e Giulia Laura. Oggi, alle 11, ancora un volta insieme, i funerali della coppia che non ha mai voluto separarsi si svolgeranno nella chiesa di San Giuseppe, in viale San Marco a Mestre. Struggente la loro vicenda: due corpi provati dalla malattia, ma sostenuti dall’amore. In paese, nei giorni scorsi, appresa la notizia da quell’insolito epitaffio con due volti, nessuno ha voluto parlare di tragico destino. A tutti è sembrata una spiegazione fin troppo banale e impropria per quello che era stato il loro vivere assieme.
«Laura si è lasciata morire dopo aver perso il marito, sapendo di soffrire della stessa malattia», si dicono sicuri sia a Noale che a Santa Maria di Sala, dove Laura era molto conosciuta per via del suo lavoro di docente ed educatrice. La professoressa Doz aveva sempre coniugato il suo ruolo di insegnante di italiano con il grande impegno sociale. Insieme ad altre colleghe dell’istituto, era stata l’ideatrice di importanti iniziative che avevano portato la scuola ad aprirsi verso il paese, dai mercatini di Natale alle adozioni a distanza. Uno spirito che l’accomunava al marito, ragioniere, anche lui sempre molto sensibile al mondo del volontariato. Un aspetto che la famiglia ha voluto far rivivere anche dopo la loro scomparsa, chiedendo ad amici, parenti e semplici conoscenti, al posto dei fiori per le esequie, di destinare offerte a due fondazioni: la Città della Speranza di Padova (conto corrente postale 13200365), impegnata nella ricerca contro le malattie infantili e la Lega del Filo d’oro (conto corrente postale 358606) che si occupa di disabilità sensoriali. Un ringraziamento particolare, alla fine di questa lunga battaglia, è stato rivolto anche ai dottori Alessandro Della Puppa. Oltre ai tre figli, Laura e Renato lasciano anche i rispettivi fratelli, due nipotine piccole e tanti amici.
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