“Stretta” sulle slot-machine si potrà giocare solo fino alle 19
Arriva la «stretta» su slot-machines, sale scommesse, e sale di video lotterie, anche inserite all’interno di bar e tabaccherie. Lo prevede un’ordinanza del sindaco Luigi Brugnaro emessa ieri e che entrerà in vigore trenta giorni dopo la sua pubblicazione. Se finora l’orario di apertura era continuato, ora le sale di slot e videolotterie potranno restare aperte solo dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 di tutti i giorni, compresi i festivi.
Nel caso di apparecchi per il gioco inseriti in pubblici esercizi come bar e tabaccherie, che chiudono più tardi, questi dovranno comunque essere spenti nelle ore in cui non è previsto il loro funzionamento. Un regime che varrà, in fase sperimentale, fino al 31 dicembre di quest’anno, in attesa della completa revisione del regolamento comunale. Una misura che il sindaco Luigi Brugnaro ha fortemente voluto considerati i dati emersi dalla relazione redatta dall’Osservatorio Locale sulle dipendenze patologiche dell’Asl 12 veneziana, dalla quale si rileva che il servizio “Informagioco” sta seguendo un sempre più alto numero di pazienti con età media elevata, che il 34% di questi viene seguito per la prima volta e che l’83% dei pazienti ha una dipendenza patologica proprio da slot machines e videolotterie. L’ordinanza obbliga anche i gestori degli apparecchi da gioco con vincita in denaro a esporre i nuovi orari, ma soprattutto a mettere in chiara evidenza avvisi sul rischio di dipendenza dai giochi che prevedono vincite in denaro.
Per dare ancora più forza alla norma si è stabilito anche di elevare a 350 euro la multa per i gestori di sale giochi o slot che trasgrediranno i nuovi orari. Il provvedimento preso dal sindaco sulle sale gioco e le videolotterie rischia di avere un beneficio indiretto anche sugli introiti del Casinò di Venezia.
Non è un mistero infatti che gli incassi delle slot-machines - in particolare a Ca’ Noghera, dove sono maggiormente concentrati – sono vertiginosamente calati negli ultimi anni non solo per la crisi, ma anche per la spietata concorrenza dello Stato, che ha permesso appunto l’apertura indiscriminata di sale giochi e punti-slot in tutti i locali pubblici, che ha fatto sì che molti giocatori disertassero appunto le «macchinette» della casa da gioco veneziana, preferendo quelle più vicine del locale o del bar sotto casa. Con il nuovo limite al gioco nei locali pubblici fissato alle 19, è chiaro che chi vorrà giocare alle slot-machines o comunque d’azzardo nelle ore serali, potrà farlo appunto, solo tornando a frequentare Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera. Con qualche beneficio, evidentemente, con gli incassi, del Casinò.
Enrico Tantucci
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia