Stretta sui plateatici, stop a nuovi permessi Controlli dei vigili e multe a chi sgarra
Venezia. Blocco di tutti i nuovi plateatici, anche al di fuori dei «pianini». Stop e a sedie e tavolini sul suolo pubblico a partire da ieri. La giunta approva la stretta, su proposta del sindaco Luigi Brugnaro, che diventa subito operativa. L’invasione senza regole di plateatici sulla pubblica via deve essere sembrata eccessiva anche a chi, come il sindaco Brugnaro, in genere preferisce evitare lo scontro con le categorie. «Io sono sempre per il dialogo e per il rispetto di chi lavora», dice, «ma noto che a anche tra i nostri concittadini c’è chi predica bene e razzola male. Ci sono regole. Chi non le rispetta dovrà risponderne». Un blocco? «Certo, è un vero blocco di nuove aperture», insiste il sindaco, «e questo prelude anche a controlli sul rispetto delle misure esistenti. Non so come dire... da oggi se non funziona la colpa è nostra».
Si attende di vedere come sarà messa in pratica la nuova direttiva. Che prevede la fine dell’automatismo per cui un plateatico doveva essere sempre concesso alle nuove attività, a meno che non intralciasse in modo evidente il pubblico passaggio. Negli ultimi anni i tavolini sono spuntati ovunque. Anche in mezzo alla strada, nei campielli, a ridosso delle chiese. Uno accanto all’altro, migliaia e migliaia di metri quadrati di suolo pubblico occupato.
L’esplosione delle nuove aperture di esercizi pubblici, che la normativa dispensa dall’obbligo di licenza, ha fatto il resto. La città, già trasformata in albergo diffuso, di giorno è costellata di attività di Pubblico esercizio con annesso plateatico. In alcune aree la situazione è drammatica. Non si passa, letteralmente, nelle fondamente della Movida a Cannaregio, nei campi come Santa Margherita e San Filippo e Giacomo, a San Marco. Esempi ce ne sono tanti. E la tendenza a occupare il suolo pubblico è in continuo aumento.
Ecco allora che ieri la giunta ha deciso di approvare la delibera che blocca le nuove concessioni. «Non è una punizione per chi lavora», ribadisce il sindaco, «ma un patto, che va rispettato».
Negli anni il Comune non è mai stato particolarmente rigido nel contenimento dei plateatici. Cioè dell’uso privato, a fini commerciali, del suolo pubblico. Qualche anno fa era stata avviata la politica dei «Pianini». Zone di particolare pregio che andavano tutelate. Il tetto massimo dei plateatici da concedere veniva calcolato dunque all’interno di queste zone. Ma subito al di là dei confini di «Pianini» l’occupazione era selvaggia. Nuovi locali aprono in pochissimi metri quadrati. Ma hanno lo sfogo sulla pubblica via. E la trasformazione della città in Disneyland viene accelerata. Nell’aprile scorso era stata introdotta addirittura una tariffa ridotta in alcuni periodi, a parità di superficie. Eliminati da anni i pareri affidati alla Municipalità, restano solo quelli dei vigili, peraltro quasi sempre positivi.
Adesso però l’amministrazione tira il freno. Forse è tardi. Ma le nuove concessioni almeno saranno bloccate. —
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