Strage di galline e anatre nei pollai
SALZANO. Pollame preso di mira dalle volpi e i contadini di via Villetta a Salzano sono preoccupati. Negli ultimi mesi sono stati diversi i coltivatori colpiti ma nei giorni scorsi sono stati sbranati altri 25 animali da cortile come galline, tacchini, oche, faraone e anatre. C’è chi, già in precedenza, è corso ai ripari, mettendo le gabbie ai propri animali, alzandole anche di alcuni metri, impedendo ai predatori di accedervi. Se poi si dovesse avvicinare, i pennuti iniziano ad agitarsi e il padrone cerca di intervenire per allontanare il poco gradito ospite. In qualche caso sembra però che il rimedio abbia funzionato poco o niente. Tra i più colpiti c’è Gabriele Chinellato, che nei mesi scorsi ha addirittura atteso la volpe di notte ma questa non si è fatta vedere. «Incrocio le dita», fa sapere l’uomo, «ma da qualche mese sembra che mi abbiano lasciato in pace. Diciamo che da primavera non si sono più fatte vedere dalle mie parti e ho trascorso un’estate tranquilla. Ma prima hanno attaccato e ucciso le mie anatre, galline, pavoni, uova e fagiani. Qui vicino abbiamo l’oasi di Salzano e non è escluso che possano arrivare da lì».
Insomma, la situazione inizia a preoccupare anche perché la volpe, nota per la sua furbizia, sembra non trovare ostacoli e quando l’aspetti, lei non si fa trovare. «Nonostante le gabbie per proteggere gli animali da cortile», continua Chinellato, «pare che la volpe riesca a far sua la preda con semplicità. Un amico, nonostante avesse cercato di difendere i propri conigli, se li è trovati uccisi».
Anche la zona di Luneo a Mirano non è avulsa da questo problema; di recente, una famiglia si è trovata con appena sette galline e un gallo quando prima aveva una settantina di animali da cortile. Ma dopo il passaggio della volpe, i capi sono stati ridotti. Insomma, tutte zone di campagna, dove il predatore ha vita facile sia per studiare la situazione che poi attaccare al calare della notte. «Per molti di noi», afferma un contadino salzanese, «anatre, galline, fagiani e così via tornano buoni in questo periodo di crisi. Così possiamo avere del cibo genuino, anziché andare al negozio o nella grande distribuzione. Tanti non hanno i nostri problemi, perché vivono in appartamento o in città. Andando avanti così, però, saremo costretti ad abbandonare anche questo tipo di sostentamento alimentare».(a.rag.)
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