Strage di animali da cortile «Mi hanno preso di mira»
NOALE. Qualcuno ce l’ha con lui, perché la lista di denunce fatte a polizia e carabinieri è ormai un piccolo fascicolo. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto poco prima dell’alba di ieri in via Feltrin 19 a Noale, quando sono stati ammazzati ventiquattro tra tacchini, faraone, polli, anatre, galline mentre una quindicina degli stessi animali sono stati rubati. È qui dove abita Ledi Busolin con la sua famiglia e ormai non sa più a che santo votarsi. E chiede aiuto, protezione. Una striscia di eventi contro di lui partita ancora nel 2001 e che non accenna a fermarsi: in questo lasso di tempo sono stati ammazzati altri animali, tutti rinchiusi in un recinto, sradicate piante. «Chi può essere non lo so», spiega l’uomo che lavora in Comune a Venezia, «ma qualcuno ha deciso di prendermi di mira. Vuole che me ne vada da qui: ho ricevuto messaggi indiretti con quest’invito, credo a causa degli animali che possiedo e perché se c’è qualcosa da dire, lo faccio. Ma accuse specifiche non ho da farne». A quel punto, Busolin ci conduce all’interno del recinto dove ieri verso le 9, vedendo i gabbiani planare nel cortile, ha capito che qualcosa era successo: cercavano le carcasse. «Ho trovato animali morti a terra», racconta con gli occhi lucidi, «ed erano ancora caldi: dunque era successo da poco. Altri erano agonizzanti, e tutti presentavano gambe spezzate, colpi al corpo. Facendo un’altra verifica, ho scoperto che mi erano stati sottratti una quindicina fra tacchini, polli eccetera. Non sono animali da vendere: li tengo per me, per la mia famiglia. È un piccolo allevamento che, sommato all’orto, ci consente di mangiare i prodotti della nostra terra. Questi animali non sono morti perché è arrivato un cane, una volpe o altro: sono stati ammazzati». E mostra le gambe spezzate delle anatre, che non riescono a camminare. «È da 2001 che va avanti questa storia», spiega, «tra piante tagliate, polli, tacchini e altri animali presi a bastonate. Una volta li ho fatti analizzare da esperti e mi dissero che erano deceduti per i traumi, non avvelenati o azzannati. Ho avvertito i carabinieri, chiamato persino l’Ente nazionale protezione animali (Enpa)». Ma che il sospetto che qualcuno lo intimidisca, lo riporta a un episodio vecchio di un anno, quando sua figlia in bicicletta, su via Mestrina a Noale, fu urtata da un’auto, che non si fermò a soccorrerla. «Non so più cosa pensare», continua Busolin, «per me anche il fatto del maggio 2012 c’entra qualcosa con tutto questo. Da qui non me ne vado, qui ci sono la mia casa, i miei affetti. Perché dovrei dargliela vinta? Ma chiedo un po’ di protezione, questo sì, e che si aiuti il sottoscritto e la sua famiglia».
Alessandro Ragazzo
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