«Strage di alberi a Jesolo, rasa al suolo l’ex colonia Stella Maris»

JESOLO. Alberi tagliati per lasciar posto ai cantieri, allarme degli ambientalisti per il nuovo scempio di zone verde sul litorale. I nuovi interventi urbanistici procedono in varie zone del lido, ma a farne le spese sono sempre le zone verdi, le alberature rimaste. Ora gli ambientalisti accendono una nuova polemica nel solco di una battaglia che continua ormai da lustri e che in passato ha visto imporsi purtroppo le nuove avveniristiche costruzioni a danno di alberi e verde sempre più rari nel territorio del litorale invaso dal cemento e dai mega progetti di riqualificazione.
Michele Boato dell’Ecoistituto del Veneto, associazione che promuove la cultura ecologica, ha puntato lo sguardo indagatore sul lido est di Jesolo dove si aprono cantieri e si mettono in azione del ruspe per le nuove edificazioni.
«Nella Jesolo dei 100 cantieri aperti», denuncia Boato, «accade che l’ultimo in ordine di tempo abbia, in una sola giornata, raso al suolo il boschetto e la ex colonia Stella Maris in via Levantina. Da qualche anno tutta la zona», ricorda Boato, «ha subìto forti mutazioni, ma nella costruzione degli altri alberghi quantomeno erano state rispettate le piante che insistevano, ed insistono tuttora, nelle proprietà Meier, Falkesteiner e Jesolo District. Qui, da un minuto all’altro, tutto abbattuto. Lo segnalo perché, se mantengono le stesse cubature dei palazzi vicini», conclude, «non si capisce dove si possa ripristinare il verde eliminato». Quella di Boato non è la sola voce contraria.
«In una città come Jesolo che sta mutando e si sta trasformando con tonnellate di metri cubi di cemento armato ogni anno», dice Andrea Marin, presidente della Leidaa, lega italiana difesa ambiente e animali, «chiediamo all’amministrazione comunale jesolana un chiaro segnale di rispetto dell’ambiente e del verde cittadino. È necessario un progetto di riqualificazione del verde pubblico e privato», aggiunge, «nel rispetto e nella salvaguardia del patrimonio arboreo. Jesolo può divenire una città che attrae i turisti oltre che per la meravigliosa spiaggia, le importanti strutture turistiche, le futuristiche palazzine, anche per aver valorizzato ad esempio la sua meravigliosa Pineta e tutelato tutti quegli spazi verdi distribuiti all’interno della città, collegabili con un percorso ciclo-pedonale».
Finora gli interventi nella zona est di Jesolo, quelli citati da Boato appunto, non avevano sollevato proteste né particolari obiezioni. Interventi come quello dell’archistar Rochard Meier sono stati molto apprezzati, suppure frontemare, nell’ottica di una riqualificazione importante. Solo poche settimane fa i residenti hanno lanciato l’allarme sulla finestra a mare, ultima rimasta, tra piazza Milano e Torino temendo che possano essere approvate le proposte di riqualificazione e edificazione in un’area oggi abbastanza trascurata, ma che è tra le poche che ancora si apre verso la spiaggia. —
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