Strade senza manutenzione Braccio di ferro Comune-Anas
MIRANO. Strade “sensa paròn”? L’Anas gela il Comune: «Da parte nostra nessun obbligo di manutenzione». La società fa come Ponzio Pilato: più volte sollecitata a intervenire sulle vie ereditate dal commissario del Passante, decaduto oltre un anno fa, risponde declinando ogni responsabilità sulla gestione della viabilità miranese. Il sindaco Maria Rosa Pavanello però non ci sta, alza la voce, chiede l’intervento del governatore Luca Zaia e perfino del Governo, minacciando di ricorrere al Tar, se necessario.
Anas. Il braccio di ferro con la società stradale si fa esplosivo. In una lettera inviata al Comune, il gestore risponde così alla richiesta di occuparsi delle strade orfane del commissario straordinario per il Passante, decaduto per decreto da oltre un anno. «Non possiamo assumere alcun onere di manutenzione e gestione dei tratti di strada a suo tempo consegnati al decaduto commissario», scrive Anas, «in quanto posti al di fuori della rete stradale d’interesse statale. La competenza di manutenzione e gestione è del Comune, pertanto si declina ogni responsabilità». Mirano non gradisce, soprattutto non vuole accollarsi l’onere di strade di cui non è proprietaria, da via Porara a via Vetrego. «Curioso principio quello per cui, alla fine della gestione commissariale perdono di efficacia anche tutte le obbligazioni assunte dal commissario», replica pepata Pavanello, «Anas confonde evidentemente le proprie competenze in materia di viabilità ordinaria con quelle afferenti il subentro nelle funzioni del commissario delegato».
Richieste. Pavanello chiede a Zaia di attivare il cosiddetto “collegio di vigilanza”, previsto per controllare proprio le opere oggetto di accordi di programma tra enti. L’obiettivo è ottenere quanto meno interventi sostituivi che consentano agli enti firmatari degli accordi di portare a compimento le opere individuate nei documenti ufficiali. «Solo in minima parte realizzate», ricorda il sindaco. Una richiesta il Comune l’ha fatta però anche alla presidenza del Consiglio dei ministri, in particolare al Dipartimento della Protezione civile che della questione Passante si era occupato attraverso la nomina del commissario delegato. Pavanello chiede insomma ai palazzi romani d’intervenire sulla questione, sbilanciandosi proprio sull’oggetto del contendere, ovvero il trasferimento in capo ad Anas di tutti gli obblighi assunti dal commissario straordinario.
Ricorso. La lettera a Zaia appare l’ultimo spiraglio per una soluzione pacifica dei problemi di Mirano. Lo spiega bene Pavanello quando al governatore dice: «Questa istanza è finalizzata a evitare il ricorso al Tar per tutelare gli interessi dei cittadini». Chiaro dunque che, se l’istanza non sortisse effetti, le vie legali apparirebbero ormai inevitabili.
Filippo De Gaspari
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