Stop in fabbrica Aprilia chiude 2 mesi 380 operai a casa

di Alessandro Ragazzo
SCORZE’
Crisi del mercato delle moto: Aprilia decide di sospendere la produzione per due mesi. Per nove settimane lo stabilimento di Scorzè restarà chiuso: per la riapertura se ne riparlerà dopo la Befana. Nel frattempo, il 21 novembre a Noale, ci sarà una riunione tra i vertici di Piaggio e i sindacati per discutere del futuro e di come affrontare la crisi. Interessati dalla chiusura dello stabilimento sono 380 operai che staranno a casa con permessi e ferie. Una decisione che replica quella di dodici mesi fa, quando, come in questi giorni, l’azienda si fermò. A ottobre di quest’anno Scorzè è rimasta chiusa per due settimane, lo stesso farà a novembre a partire da lunedì 21 novembre, e poi tutto il mese di dicembre. Considerato che l’Epifania cadrà di venerdì, è ipotizzabile un rientro al lavoro per lunedì 9 gennaio. Il motivo della scelta è presto detto: inutile produrre se poi la merce resta in magazzino. Questo è un periodo dell’anno dove si fabbrica di meno e se lo si fa, è per i primi mesi dell’anno successivo. Ma l’andamento del mercato e i chiari di luna, hanno consigliato Piaggio a mettere un freno e dire basta per il 2011. Il 2012, invece, dovrebbe essere l’anno buono per il trasferimento dalla Spagna a Scorzè della produzione Derby, che dovrebbe chiudere il 30 giugno. Questo dovrebbe dare un po’ di fiato allo stabilimento, dove ora serpeggia un po’ di preoccupazione. «Un problema che si protrae da tempo – spiega Adriano Pomiato della Cgil – e continuiamo a non vedere sbocchi positivi. In questi mesi Aprilia ha recuperato delle quote di mercato, perdendo meno rispetto agli altri concorrenti, ma i timori restano». Per l’incontro del 21 novembre, Michele Zanocco di Cisl ha già le idee chiare su cosa chiedere a Piaggio. «Vorremmo – dice – che l’azienda ribadisse Scorzè come punto strategico, confermasse gli investimenti, potenziasse le vendite e i nuovi prodotti. Il 2011 ha visto un aumento del 50 per cento delle vendite nel settore moto e si poteva fare meglio se due aziende collegate a Piaggio non fossero fallite. Il mercato è in crisi ma c’è qualche segnale buono».
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