Stop all’interscambio del tram manca la copertura finanziaria

Approvazione del bilancio in ritardo: partita da 1,2 milioni, Pmv sospende la gara fino a settembre Bloccate anche nuove piste ciclabili e la messa in sicurezza di due istituti scolastici di Venezia
Di Mitia Chiarin

Con un’amministrazione comunale oggi affidata alla gestione del commissario e un bilancio di previsione che non si sa quando andrà in porto, in città cominciano a palesarsi i primi contraccolpi sui cantieri attesi e messi in programma da mesi dall’ex giunta Orsoni.

Il primo progetto a subire uno stop improvviso è la realizzazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini, a Mestre. Un intervento atteso per questa estate ma che ora tarderà chissà quanto. L’appalto non è ancora arrivato alla fase di assegnazione ma ora si scopre che Pmv ha scelto di sospendere, addirittura, la gara. Una notizia che sposta in avanti il cronoprogramma e contribuisce a creare incertezza sulla gestione futura del servizio tram in città.

La motivazione della sospensione della gara è presto detta: la realizzazione della stazione tra via Lazzari e via Colombo, costo quasi 1 milione e 200 mila euro, è finanziata da Pmv Spa con somme che dovevano essere trasferite dal Comune con l’approvazione del bilancio di previsione 2014 atteso entro il prossimo 31 luglio. Ma, dopo l’arrivo del commissario e i ritardi dell’approvazione del bilancio, che tanti temono all’insegna dei tagli, Pmv spiega che «non è prevedibile la data entro cui la ricopertura finanziaria dell’opera possa avere luogo da parte del Comune».

Di conseguenza, si sospende la procedura di gara per l’assegnazione dei lavori «almeno fino al prossimo 16 settembre». Così comunica con un avviso sul sito aziendale l’amministratore Antonio Stifanelli. Un segnale preoccupante visto che la stazione di interscambio è essenziale per gestire i flussi di passeggeri che utilizzeranno le linee del tram per Marghera (che dovrebbe avviare le corse entro agosto) e per Venezia (attese le corse entro fine anno) e che scenderanno dai bus Actv: in particolare molte linee extraurbane faranno capolinea proprio nel piazzale, che attendeva dopo i lavori di Pmv anche un cambio di nome, con una modifica alla toponomastica richiesta dal consiglio comunale e su cui si è aperto da mesi un dibattito in città. Tarderanno di mesi, quindi, la realizzazione della nuova biglietteria di Vela, del bar, dell’edicola e dei percorsi coperti previsti dal progetto di Pmv. E a questo punto, la sospensione della gara fa temere anche che il progetto finisca poi in un cassetto, se rimarrà privo di copertura finanziaria. Bloccando ancora una volta un tassello importante del progetto Tram, che fatica ancora dopo anni di cantieri aperti, ad arrivare alla definitiva conclusione.

L’interscambio di piazzale Cialdini che deve gestire gli spostamenti bus-tram dei cittadini di Mestre e dei Comuni limitrofi rischia di fermarsi come qualche anno fa quando i privati che avevano previsto di realizzare la stazione, d’intesa con il Comune, finirono con il litigare tra loro e affossare la prima versione del progetto. Altri interventi attesi si sono fermati ben prima di approdare alle gare per l’assegnazione degli appalti. Insula, società partecipata del Comune di Venezia, attiva in particolare in centro storico, ha fermato i progetti di messa in sicurezza di due istituti scolastici del centro storico e non hanno fatto un passo avanti neanche i lavori per le nuove piste ciclabili previste dalla giunta Orsoni, nelle sue battute finali, per il Terraglio, la Valsugana lungo la Miranese e per la pista di passo Campalto, nella Municipalità di Favaro.

Niente gare in attesa di capire, dopo l’arrivo di Zappalorto, se le gare si potranno fare grazie ai finanziamenti comunali da confermare sempre con il bilancio di previsione 2014. Va meglio per i cantieri dei Lavori Pubblici del Comune: anche il secondo lotto della riqualificazione del Marzenego in Riviera XX Settembre, è stato definitivamente aggiudicato (all’impresa Rossi Renzo, la stessa che sta lavorando al parcheggio di via Costa a Mestre) ma solo perché la copertura finanziaria era certa già prima di andare in gara.

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