Stop all’erosione dell’arenile di Isola Verde

CHIOGGIA. Semaforo verde per l’intervento strutturale che metterà fine ai problemi di erosione. Anche per questa stagione la spiaggia, scomparsa durante le mareggiate invernali, sarà ripristinata con il solito, temporaneo, intervento di ripascimento che partirà a inizio aprile, ma i fondi per il progetto permanente di difesa della costa sono stati trovati e dal prossimo anno gli operatori forse potranno dormire sonni tranquilli.
Il litorale di Isola Verde è quello che in questo momento più soffre la prepotenza del mare e del vento, finendo letteralmente per sparire, con l’acqua che arriva all'altezza dei chioschi e delle dune. Di recente l’assessore all’ambiente Elena Segato ha incontrato i funzionari del Genio Civile di Venezia per concordare le modalità di ripascimento, ma anche per sollecitare lavori strutturali che mettano fine a un continuo spreco di soldi.
Ogni anno si spendono 200-300.000 euro per portare tonnellate di sabbia che alla prima mareggiata invernale spariscono rendendo di fatto vano l’intervento. I progetti per risolvere il problema dell’erosione in via definitiva esistono, si tratta di allungare i pennelli alla foce dell’Adige e di realizzare una diga soffolta simile a quella di Sottomarina, quello che finora mancava era la disponibilità economica per procedere. «Ci sono buone notizie», spiega la Segato, «Sono già a disposizione un milione e 800 mila euro, provenienti dai fondi Fas (fondi per aree sottoutilizzate), e stiamo attendendo un milione da parte della Regione. Questi finanziamenti copriranno la prima parte dell'intervento. I lavori potrebbero essere appaltati entro giugno».
Nel frattempo la garanzia di poter lavorare sulla spiaggia nella prossima estate dipende dal solito intervento di ripascimento che partirà nella prima settimana di aprile. «I lavori dovevano iniziare per la metà di aprile», precisa l’assessore, «Siamo riusciti a anticipare l’intervento di una quindicina di giorni per venire incontro alle esigenze degli operatori del settore che temono di trovarsi con le ruspe davanti le concessioni a stagione iniziata. Abbiamo concordato con le categorie i tempi e le modalità di intervento per ridurre al minimo i disagi. L’iter è già partito, stiamo attendendo le analisi di caratterizzazione della sabbia che, in caso di risposta positiva, potrebbe essere prelevata anche alla foce dell’Adige, con il vantaggio di risolvere anche alcuni problemi di imbonimento dell'alveo».
L’intervento, che costerà 200.000 euro, si chiuderà entro la fine di maggio.
Elisabetta Boscolo Anzoletti
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia